Pagine bolognesi de "La Repubblica" di sabato 1 marzo 1997: Bifo dedica a Luther Blissett la sua rubrica settimanale su Internet, "Lurking". Ecco il testo dell'articolo (c'è il classico refuso dell'unica 't' finale, ma pazienza...)
CHI È LUTHER BLISSET?
Un calciatore, la Tamaro, oppure...
Sono almeno 140 i siti sul web che ne parlano
Guerra al copyright e rifiuto di limitazioni
'Io sono Luther Blissett. Rifiuto di essere limitato da qualunque nome. Io ho tutti i nomi e sono tutte le cose. Incoraggio tutti i gruppi pop ad usare questo nome. Voglio vedere migliaia di gruppi con lo stesso nome.
Nessuno possiede nomi. I nomi esistono per essere usati da tutti. Respingo ogni pretesa di farne un uso esclusivo. Io respingo il concetto di copyright. Prendi quello che puoi usare. L'individualità è l'ultimo e il più pericoloso mito dell'occidente. Io affermo che il plagiarismo è il metodo artistico realmente attuale. Il plagio è il crimine artistico contro la proprietà. È un furto e nella società occidentale il furto è un atto politico. Io voglio che tutti usino il mio nome. Usa questo nome perché è il tuo. Questo nome non appartiene a nessuno. Diventa anche tu Luther Blissett. Io cerco l'illuminazione attraverso la confusione. Io prospero sul caos. Io sarò prosaico. I miei significati saranno semplici.
Non alluderò a secondi significati. I secondi significati sono la creazione di chi non è capace di dare piena corporeità alla realtà.
Demolisci la cultura seria. E ricordati che se il mondo fosse semplice non proveresti piacere, Luther Blisset.
Ma Luther Blisset chi è? chiese l'ingenuo lettore non senza qualche ragione. E l'esperto rispose che ne so. Luther Blisset è un laboratorio di disidentificazione, una poetica della comunicazione rizomatica, oppure un calciatore dadaista?
Tutti e tre.
Prima di tutto fu un calciatore che costò un occhio della testa al Milan, e tutti si aspettavano un grande campione, ed alla fine si rivelò una pippa. O forse si rivelò un assenteista sabotatore, o un dadaista. Dopo di che diventò un nome collettivo, e qui Luther Blisset cominciò ad essere un rizoma.
Il problema con Luther Blisset è questo: non c'è più una fonte riconoscibile per nessun enunciato. Chi parla? Luther Blisset è un sintomo della psicosi panica che si diffonde nel cervello collettivo contemporaneo. L'organismo cosciente, raggiunto da messaggi proliferanti non è più in grado di valutare l'attendibilità di messaggi di vitale importanza per la sua stessa sopravvivenza. Ma al tempo stesso Luther Blisset è anche una cura per questa psicosi, perché suggerisce di rilassarsi, di non aspettarsi più alcuna verità dall'informazione.
Luther Blisset è l'unica azione letteraria di rilievo degli anni novanta: una 'mise en abime' dell'autore: l'autore messo davanti all'abisso di specchi infiniti, che moltiplicano la stessa immagine. L'unica azione letteraria di rilievo degli anni novanta? Qualcuno potrà dire: e Susanna Tamaro? Poveri grullarelli, non l'avevate saputo? La Tamaro non c'è, non è nient'altro che un nome collettivo dietro il quale si cela Luther Blisset. O meglio, Luther Blisset non c'è, non è nient'altro che un nome collettivo dietro il quale si cela Susanna Tamaro.
Ecco svelato l'arcano: Luther Blisset è Susanna. O no?
Ma veniamo alle cose serie. Una semplice ricerca 'Luther + Blisset' in Altavista ti scodella sullo schermo 140 siti in www.
Numerose le sorprese: un fantacurriculum di Luther Blissett come artista e autore di installazioni, Vittore Baroni descritto come 'the force behind Luther Blisset', lo stesso Baroni e lo storico della mail-art Ruud Janssen che dibattono di Blisset, Blisset menzionato negli atti di bizzarri convegni internazionali, addirittura articoli in spagnolo e in portoghese, bibliografie sul 'post-situazionismo' dove si scopre l'esistenza di testi ultra-esoterici, testi sulla catastrofe digitale del 1999 e molto altro.
Luther Blisset dilaga. All'orizzonte vediamo un'umanità finalmente fraternizzata e composta solamente di Luther Blisset.