IL MAGISTRATO BOLOGNESE LUCIA MUSTI
ALL'ASSALTO DI INTERNET
E DEL LUTHER BLISSETT PROJECT
LA RETE SI MOBILITA CONTRO LUCIA MUSTI
Lucia Musti, viceprocuratore a Bologna ed ex-PM nel famigerato processo contro i Bambini di Satana (1997) ha querelato l'editore Castelvecchi e gli Internet service providers Cybercore (Bologna-Roma) e 2mila8 ComunicAzione (L'Aquila), per aver pubblicato (nel primo caso) o diffuso gratuitamente (negli altri due casi) il libro di Luther Blissett Lasciate che i bimbi. 'Pedofilia': un pretesto per la caccia alle streghe. Lucia Musti chiede il sequestro del libro, la distruzione di tutte le copie e lit.450.000.000 di risarcimento danni morali e materiali, oltreché la confisca del contratto d'edizione e dei libri contabili, al fine non dichiarato di scoprire la reale identità degli autori. L'udienza è fissata per il 5 maggio, presso il Tribunale di Bologna.
Secondo Musti il libro ha un contenuto "ingiurioso", "diffamatorio" e "lesivo" della sua immagine professionale, e costituisce un "abuso del diritto di critica".
Il libro, uscito nell'ottobre 1997, intende esporre "a quali errori possano condurre l'ossessione per la pedofilia e la voglia di vendetta, specie se la smania è alimentata dalla voglia di scoop della stampa" (dalla recensione de Il Sole 24 ore del 25/1/1998). Lasciate che i bimbi è anche stato definito "un salutare antidoto all'isteria collettiva che [...] ha preso l'intero universo della comunicazione" (dalla recensione de La Repubblica dell'1/12/1997). Come tutte le opere firmate "Luther Blissett", il libro non ha copyright ed è liberamente riproducibile. Per questo il testo integrale è attualmente disponibile su diversi siti web, tra cui:
http://www.ecn.org/deviazioni/libreria/
http://www.2mila8.com/luther/
http://www.http://www.sexonline.cybercore.com/tortuga/
Il primo capitolo consiste in una ricostruzione minuziosa del caso Bambini di Satana, in cui gli imputati Marco Dimitri, Piergiorgio Bonora e Gennaro Luongo, sulla base di accuse inverosimili (stupri rituali di ragazzine e bambini, sacrifici umani) e senza uno straccio di prova, subirono una lunga e penosa carcerazione preventiva e un linciaggio morale a mezzo stampa, per essere poi assolti.
Nel biennio 1996-97 il Luther Blissett Project condusse a Bologna una campagna di controinformazione garantista e libertaria, contro il colpevolismo di certa stampa locale e l'accanimento delle autorità inquirenti capeggiate da Lucia Musti, nonché contro l'ambiguo ruolo giocato nelle indagini e nella mobilitazione giustizialista da gruppi di pressione cattolici quali era ed è il GRIS, Gruppo di Ricerca e Informazione sulle Sette. Lasciate che i bimbi ricostruisce l'intera vicenda.
Lucia Musti, nonostante tutto il panico morale e la facile indignazione scatenati in città a furia di interviste e dichiarazioni allarmistiche, non solo fu sconfitta ma fece una figuraccia epocale. Chiaro che ora non possa tollerare l'esistenza di un libro che spiega su quali menzogne e manipolazioni fosse costruita l'intera montatura. Musti vorrebbe rifarsi una credibilità eliminando le testimonianze della sua vergognosa condotta umana e professionale.
Il libro non contiene alcuna menzogna, non è calunnioso né "abusa" del diritto di critica. Se in tutta questa vicenda abusi ci sono stati, sono state unicamente le Autorità (e certa stampa locale) a commetterli. Qui è la libertà di parola ad essere in gioco.
L'atto di citazione, datato 11 febbraio 1998 e ora disponibile su Internet alla pagina <www.geocities.com/Area51/Rampart/6812/torque.html>, contiene un attacco al concetto stesso di "no copyright" (equiparato a una "licenza di uccidere"!) e a quello di nome multiplo, nonché un'interessante disquisizione su Internet, la libertà d'espressione e la responsabilità dei providers. Musti considera questi ultimi molto più colpevoli dell'editore Castelvecchi, al quale chiede "solo" cento dei quattrocentocinquanta milioni complessivi. Per colpa di Internet, la reputazione di Musti avrebbe subito un danno di dimensioni "planetarie".
Nell'atto di citazione è riportato un dato di "oltre 100.000 contatti" alle pagine di Lasciate che i bimbi su 2mila8 "nel solo 1997".
Ma un processo per "diffamazione" obbliga le parti a ricostruire il contesto del presunto reato. Musti dev'essere rimessa di fronte alle proprie responsabilità. Nei prossimi giorni a Bologna il Luther Blissett Project, unitamente ai soggetti querelati, convocherà una conferenza-stampa e un'assemblea cittadina. La gestione dev'essere fin da ora pubblica e politica.
Intanto facciamo notare che, prendendo di mira la rete, Musti potrebbe aver commesso un grave errore. Noi proponiamo di creare decine, centinaia di mirror sites con il testo di Lasciate che i bimbi e dell'atto di citazione.
Svariati ne stanno già comparendo. Una sorta di "autodenuncia" collettiva che consenta di accerchiare gli accerchiatori. Siamo tutti autori e/o editori di "Lasciate che i bimbi".
In queste ore stiamo invitando chiunque abbia un sito, in qualsiasi parte del mondo, a rispecchiare o caricare le pagine del libro.
Luther Blissett Project
22 Marzo 1998