Da "MATTINA" - Inserto de l'Unità per l'Emilia-Romagna, martedì 28 novembre 1995, pagine CULTURA & SPETTACOLI, rubrica "Fuori dal gruppo" a cura di Enrico Brizzi:

ALLA DERIVA CON "MIND INVADERS"

di Enrico Brizzi

Si può bere un milkshake alla fragola seduti al piano sopraelevato di un fast food, per esempio ascoltando il nuovo pezzo di Jovanotti, in cui il giovane maitre à penser della sinistra italiana imita spudoratamente i Mano Negra. Tra le altre opzioni, oltre al "Roxy Bar" di Red Ronnie e il definitivo consegnarsi alle sostanze stupefacenti, c'è il progetto Luther Blissett: è gratis, non occorre iscriversi da nessuna parte, non ci sono né capi né segretari. Tra gli altri Benefits, resta inteso che sarà tutelato al massimo grado il vostro diritto all'anonimato.

Su Luther Blissett non occorre dire niente di più, se non che l'Emilia Romagna è il principale bacino d'ispirazione delle energie blissettiane; il triangolo druidico Vergato-Suzzara-Codigoro giace quasi interamente sul territorio regionale e non pochi aderenti al progetto traggono ispirazione muovendosi sulla Ley-line etrusca Pistoia-Pracchia-Marzabotto.

Se parliamo di Blissett oggi è per segnalare il convergere delle anonime energie di alcuni affezionati nella compilazione del volume lisergico "Mind Invaders - Come fottere i media", recentemente uscito per i tipi di Castelvecchi, editore particolarmente attento alle svariate tematiche del post-postmoderno. Il volumetto, collettivamente firmato col "multiple name" si snoda come un percorso onirico dalla morte di Ray Johnson, padre dell'arte postale, fino a una vaneggiata "Ipocalisse", definitivo punto zero della storia dell'"individuo" e contemporanea apertura dell'era del "condividuo", dell'unità significante in quanto aperta all'ibridazione, alla mescolanza e alla mistificazione.

Blissett fornisce al lettore profano un'utile autopresentazione: "le uniche armi di cui si serve sono quelle della guerriglia psicologica. Il suo obiettivo è quello di 'portare il panico nei santuari del potere', insinuare anticorpi nel sistema di falsificazioni e menzogne che le società avanzate edificano per estendere il loro controllo poliziesco sulle identità, le vite e i consumi di milioni di cittadini". Dopo aver letto "Mind Invaders" constaterete che, come cantavano i Gang, "nulla sarà più come prima". Buona deriva.

 


 

Sì, è vero, questa recensione non è niente di che, e i Gang sono dei noiosissimi scoreggioni rifondaroli, ma... ma i giornali non avevano riportato che Brizzi era stato "espulso" dal Luther Blissett Project? E un povero idiota di nome Renzo Paris non aveva addirittura dedicato un intero capitolo del suo libercolo "Romanzi di culto" (Castelvecchi -sic!- 1995) a questo supposto "scazzo"?
Bene, erano tutte stronzate inventate una decina di mesi fa da un molesto inviato de "Il Venerdì di Repubblica", tal Attilio Giordano, e riprese da altri pennivendoli. Brizzi va per la sua strada, i suoi conoscenti nel LBP vanno per la loro. Niente di più. E può capitare che il "giovane scrittore" apprezzi alcune delle cose che fa il "terrorista culturale". That's all, folks.