STORIA DI UN OCCHIO

Il tiro mancino giocato alla trasmissione televisiva "Chi l'ha visto?" (riferito in dettaglio in appendice al libretto di Luther Blissett Guy Debord è morto davvero, Crash edizioni, 1995) è soltanto una delle innumerevoli azioni esemplari di terrorismo mediatico compiute negli ultimi due anni nel nome di Blissett. Quello documentato nelle pagine che seguono è quindi soltanto un esempio-campione scelto fra i molti possibili, come si può ben arguire dal trafiletto quì sotto, comparso sul n.258 di Cuore, del 27 gennaio 1996, col titolo "Finalmente Luther segna: 2 a 0 al Resto del Carlino ":

"Luther Blisset [vedi l'intervista su Cuore 257], è un mostro a più teste. Gruppo situazionista di nome collettivo [tutti i terroristi semantici che ne fanno parte si firmano Luther Blissett], si occupa di psicogeografia e follie sparse. Ama specialmente gettare sabbia negli ingranaggi dell'informazione. Per il Resto del Carlino, il vecchio Luther è una bestia nera: Luther lancia l'amo e può star certo che il glorioso quotidiano abboccherà. Sicuro

Due le più recenti bufale, raccolte e spacciate per vere, che hanno portato al "commissariamento" del capocronista del giornale, Fabio Raffaelli, messo sotto la tutela del vicedirettore Mauro Tedeschini e contemporaneamente promosso capo redattore da Riffeser. Prima il Carlino esce con la lettera di una [inesistente] studentessa sieropositiva, costretta a prostituirsi e felice di vendicarsi bucando i preservativi dei clienti, lanciata con tanto di locandine nelle edicole. Nessuno si insospettisce del fatto che la missiva sia firmata L.B. [ovvero Luther Blissett]. E nessuno controlla la fonte o si preoccupa di rintracciare la povera ragazza. Figuraccia epocale. Poi un altro scivolone. A tutte le redazioni bolognesi dei giornali arriva uno "scoop": la top model Naomi Campbell è in città per farsi "ritoccare" da un chirurgo. I quotidiani verificano con qualche telefonata, e scoprono che la bella Naomi non si è mai mossa da New York. Invece il Carlino ci casca e spara la notizia, con foto a colori in prima pagina. Autogol. Luther Blissett, da qualche parte, se la ride."

 


STORIA DI UN OCCHIO

ovvero: come fu che Luther Blissett sconvolse la ridente cittadina di Feltre, facendosi beffe dei cementificatori e dei gazzettieri locali Feltre, provincia di Belluno. Nella notte tra lunedì 29 e martedì 30 gennaio 1996, su tutti i muri viene affisso (abusivamente, ça va sans dire...) il seguente manifesto:

 

IL CEMENTO È PIÙ CONTAGIOSO DELL'AIDS

Sabato 3 febbraio, Pra' del Moro h.15, un Luther Blissett Project

La logica di considerare gli spazi urbani liberi attraversabili fruibili in modi differenti, come dei veri e propri contenitori vuoti da riempire di cemento e di denaro, ha colpito ancora.
Pra' del Moro, spazio libero ma perennemente occupato dal fantasma del palio, è diventato uno spazio vuoto da riempire con qualcosa di meno simbolico e più lucroso di una corsa di cavalli mal riuscita: un bel centro ludico ricreativo, sportivo e soprattutto commerciale.
Il contagio da cemento è sempre rappresentato in positivo. Ogni nuova costruzione dovrebbe servire a far star meglio le persone. La nocività dell'ambiente urbano è oggettivamente in aumento anche in un luogo apparentemente salubre e ridente come Feltre. Eppure più cemento è comunque uguale a più benessere, così almeno dicono i giornali.
Il contagio da AIDS è sempre rappresentato in negativo. Le persone sieropositive e quelle ammalate sono rinchiuse in una categoria, non esistono più le vicende soggettive se non per gli scoop giornalistici.
La malattia da media è più contagiosa dell'AIDS.
Body Modification Community mette in scena spettacoli-pirata quasi sempre interrotti dalla polizia, che ferma o allontana i performers indossando mascherine e guanti di gomma. La BMC è quasi interamente composta da sieropositivi, e le sue performances sono rituali di automutilazione, branding (marchiature a fuoco) e scaring (incisioni in rilievo sulla pelle).
Un attore sarà appeso a ganci infilati nella carne e dipingerà con materiali forniti dai suoi assistenti: siringhe di sangue sieropositivo, piscia, secrezioni; una sacerdotessa del BMC coinvolgerà il pubblico maschile per schizzare lo sperma sulle tele, poi piercing, marchiature, scarnificazioni, interiora e organi sessuali di animali.
Lo scopo sarà benefico: i quadri realizzati saranno divisi in tanti pezzi e venduti a prezzo simbolico per finanziare un'associazione di ricerca contro l'AIDS.
In seguito a ciò, il nostro progetto su Pra' del Moro è che esso diventi uno spazio pubblico libero da cementificazioni, dove venga allestito un monumento vivente perenne dedicato alle vittime dell'AIDS. Si invitano artisti, performers, singolarità qualunque a dare vita a questa forma di espressione in continuo movimento e trasformazione, a ciclo continuo, giorno e notte per tutti i mesi degli anni a venire.

 

Mercoledì 31 gennaio l'edizione locale de Il Gazzettino riprendeva e commentava la notizia:

 

STRANA FESTA AL PRA' DEL MORO CONTRO IL CEMENTO E L'AIDS

Feltre - Sarà una strana "festa" quella che, secondo dei manifesti anonimi che tappezzano la città, dovrebbe svolgersi sabato, a partire dalle 15, al Pra' del Moro. Titolo dell'incontro: "Il cemento è più contagioso dell'AIDS". L'organizzazione è di una fantomatica associazione denominata "Body Modification Community" che sarebbe composta da sieropositivi.
L'obiettivo, da quanto si desume dal manifesto, è duplice: finanziare la ricerca contro l'Aids attraverso la vendita di quadri realizzati esclusivamente con "materiali biologici" e indurre l'amministrazione comunale a fare del Pra' del Moro uno spazio pubblico libero da cementificazioni, per allestirvi un monumento dedicato alle vittime dell'Aids. Si tratta di una beffa all'intera città e alle autorità? Probabilmente. Resta un dato inconfutabile: come si possa tappezzare una città di manifesti abusivi. Il tutto probabilmente si risolverà con una multa. Ma Feltre, ancora una volta, sembra non cogliere la portata di un fenomeno, quello di chi spesso si beffa delle leggi, che sta prendendo sempre più piede in città.

 

Lo stesso giorno, le cronache locali rendevano conto, con curiosità e raccapriccio, del ritrovamento di due bulbi oculari di un imprecisato animale su una corriera della Dolomitibus. Si trattava ovviamente di un atto "orrorista" di Luther Blissett, che al "macabro reperto" aveva accompagnato un bigliettino recante la scritta "Cazzo guardi?". Quello che segue è il comunicato di rivendicazione di L.B.:

 

Ad altri, l'universo appare onesto perché gli onesti hanno gli occhi castrati. È per questo che temono l'oscenità.

(G. Bataille, Storia dell'occhio)

 

OCCHIO PER OCCHIO

Luther Blissett è il vero ed unico responsabile dell'abbandono di una coppia di bulbi oculari ritrovati la settimana scorsa su un mezzo Dolomitibus. Un segno osceno per svelare l'oscenità dei segni da cui siamo bombardati quotidianamente ed a cui ci vorrebbero abituati. Occhi strappati ad una bestia morta, o\sceni, fuori dalla scena, fuori dalle orbite, fuori dalla vita, per far guardare e vedere ciò che è veramente osceno e che viene spacciato come normalità.

L'oscenità del potere che si chiama nuovo solo perché usa strumenti nuovi, più adeguati e potenti per costringere le vite nell'oscenità dello scambio del proprio tempo con denaro.

L'oscenità dell'unica ricchezza ormai immaginabile, quella delle merci.

L'oscenità della mancanza di possibilità di autorealizzazione fuori dalle regole del mercato.

L'oscenità degli sbirri che irrompono al Leoncavallo e pisciano su libri, giocattoli e computer.

L'oscenità delle leggi razziali che impediscono lo scambio di saperi, sensibilità e culture differenti.

Gli occhi di quella bestia morta riconoscono l'osceno.

Sono gli occhi di Luther Blissett.

Sono gli occhi della Body Modification Community, che arriverà a Feltre sabato 3 febbraio per presentare a Pra' del Moro l'ultimo spettacolo dal titolo:

"MEGLIO UNA FINE TERRIBILE CHE UN TERRORE SENZA FINE"

Luther Blissett non agisce nell'ombra,
Luther Blissett è l'ombra dell'anonimato, rivoltata in nome multiplo.
Un saluto ed un abbraccio a tutti gli insorgenti di tutto il mondo.

L.B.

 

Apriti cielo! Giovedì 1 febbraio la "Cronaca di Belluno" del Corriere delle Alpi era interamente dedicata alla vicenda e a Luther Blissett. Iniziamo con l'articolo di apertura:

 

I criminali del pensiero

TERRORISMO CEREBRALE

Occhi di animale sul bus: gesto rivendicato da "Luther Blisset"
Arriva a Belluno / la strana entità / che si propone / di combattere / il potere costituito / distribuendo falsità / e disinformazione

 

di STEFANO DE BARBA

Guerriglia e sabotaggio culturale come protesta per la cementificazione delle aree verdi.
Ci sarebbe questo dietro il ritrovamento, qualche giorno fa, di un pacchettino con due occhi di animale in una corriera della linea Belluno-Feltre. Il ritrovamento aveva messo in moto la questura di Belluno ed aveva fatto nascere voci di possibili collegamenti con sette sataniche.
Ieri, invece, il gesto è stato rivendicato con un volantino firmato Luther Blisset, il nome collettivo dietro il quale si nasconde un progetto antagonista di sconvolgere il sistema dell'informazione, mettendolo in "corto circuito" con la diffusione di notizie false preparate ad arte.
Un progetto partito qualche anno fa e rapidamente diffusosi in tutto il mondo grazie anche ad Internet ed ai bollettini elettronici dei centri sociali occupati.
Il volantino recapitato ieri alla nostra redazione ha spiegato il vero significato di quel pacchetto misterioso che aveva messo in allarme i pendolari, soprattutto studenti, che sabato scorso si trovavano sulla corriera.
Non si tratta di una bravata di qualche burlone, non un rituale esoterico ma "un segno osceno per svelare l'oscenità dei segni da cui siamo bombardati quotidianamente ed a cui ci vorrebbero abituati. Occhi strappati ad una bestia morta, o/sceni, fuori dalla scena, fuori dalle orbite, fuori dalla vita, per far guardare e vedere ciò che è veramente osceno e che viene spacciato per normalità".
Il macabro messaggio, nelle intenzioni degli autori del volantino, serve da presentazione per una performance artistica che dovrebbe tenersi sabato pomeriggio a Pra' del Moro di Feltre contro la cementificazione degli spazi verdi. Dovrebbe, al condizionale, perché avendo a che fare con Luther Blisset il minimo che ci si possa aspettare è che anche la performance non sia altro che una "bufala", buona a creare scompiglio e sconcerto secondo gli intenti del progetto antagonista.
La performance, già annunciata da un paio di giorni con manifesti fotocopiati appiccicati nottetempo sui muri di Feltre, è infatti annunciata in termini decisamente grotteschi: [ripete il testo del manifesto da "un attore sarà appeso.." fino a "...ricerca contro l'AIDS"].
L'esibizione sarebbe organizzata dalla "Body Modification Community", fantomatico gruppo che "mette in scena spettacoli pirata quasi sempre interrotti dalla polizia che ferma o allontana i performers indossando mascherine e guanti di gomma". "La BMC - continua ancora il manifesto - è quasi interamente composta da sieropositivi e le sue performances sono rituali di automutilazione, branding (marchiatura a fuoco) e scaring (incisioni in rilievo sulla pelle)". Il tutto dovrebbe servire per protestare contro la cementificazione degli spazi verdi. [riporta tutta la prima metà del manifesto].

 

Quello che segue è l'articolo di spalla:

 

L.B. ha un "covo" alla Cayenna di Feltre

IL NOME DI UN CALCIATORE DIETRO BURLE COLOSSALI

Luther Blisset, il fantomatico "guerrigliero delle comunicazioni" che ha preso in prestito il nome del centravanti di origine giamaicana comprato dal Milan per la stagione '83-'84, scrive e agisce già da tempo a Feltre. È del gennaio 1995, infatti, un opuscolo firmato Luther Blisset e stampato da Crash edizioni, che cura le pubblicazioni del centro sociale Cayenn-out-gestita.
L'opuscolo, intitolato "Guy Debord è morto davvero", è uscito poco dopo la morte dell'ideatore dell'Internazionale Situazionista, un movimento artistico e politico che ha avuto tra i suoi più illustri rappresentanti italiani lo scrittore e critico letterario Edoardo Sanguineti [Errore madornale! L'autore dell'articolo confonde il suddetto scrittore, che è sempre stato un togliattiano-berlingueriano di stretta osservanza, con tal Gianfranco Sanguinetti, N.d.LB.]. E proprio dalle ceneri del situazionismo, attraverso molti passaggi, sono scaturiti i primi esperimenti di uso dei nomi collettivi per la "guerriglia culturale".
Il progetto di nome collettivo Luther Blisset, il più recente e quello che ha avuto maggiore risonanza a livello mondiale, sarebbe stato ideato dall'artista e performer inglese Harry Kipper.
Dello stesso Kipper, a dire il vero, si sa ben poco, come se l'ideatore di L.B. avesse voluto sparire nella stessa nebbia informativa che avvolge la sua creatura. Questo alone di mistero è stato sfruttato all'inizio dell'anno scorso da alcuni Luther Blisset italiani e inglesi per dare vita ad una colossale burla che ha mobilitato giornali, carabinieri e le telecamere di "Chi l'ha visto?".
Il 4 gennaio del 1995 l'Ansa di Udine "lancia" una notizia sulla scomparsa di Harry Kipper, artista inglese che sta compiendo un giro in bici per l'Europa raggiungendo varie città in maniera da tracciare linee immaginarie che compongano la parola "art". Secondo le notizie pubblicate dai quotidiani, gli amici bolognesi e londinesi dello scomparso avevano lanciato un appello per avere sue notizie, temendo che dal Friuli Kipper si fosse recato in Bosnia, dove stava infuriando la guerra. I Luther Blisset si erano serviti naturalmente di testimonianze verosimili per dare un'apparenza di "realtà" alla notizia.
L'arrivo in zona di una troupe di "Chi l'ha visto?", attirata dalla misteriosa scomparsa dell'artista, ha alimentato ancora di più l'attenzione dei quotidiani e quindi la storia è diventata giorno dopo giorno più "vera".
Tanto che la Rai si è recata fino a Londra, dove c'è stato persino chi ha mostrato alla troupe la presunta casa di Kipper. Attraverso Internet sono circolate immagini di Kipper costruite al computer, assieme ad interviste, dichiarazioni, scritti. Tutto realizzato da moltissime persone che agivano indipendentemente per aumentare il caos sulla vicenda.
"La storia della scomparsa di Kipper - spiega Luther Blisset nell'opuscolo di Crash edizioni - è stata resa coerente ma non troppo (perché la realtà è spesso incoerente). Ognuno ha dato un contributo specifico, si è prodotta una documentazione verosimile ma in gran parte non verificabile, e si è fatto in modo che quanto era verificabile avesse tanta rilevanza simbolica da avvalorare tutto il resto. In parole povere: tante cose vere sono state assemblate fino a creare una simulazione".
Alla fine la redazione di "Chi l'ha visto?" ha realizzato che si trattava di una burla e la puntata su Kipper non è mai andata in onda. L'esperimento, però, ha dimostrato platealmente la facilità con cui è possibile manipolare le informazioni e penetrare nei canali ufficiali di diffusione delle notizie.
Una realtà sulla quale vale la pena di meditare.

 

Infine, l'articolo di taglio alto (racchiuso in un box):

 

La pubblicazione è edita da Castelvecchi

UNO, NESSUNO, CENTOMILA

Il codice dei "mind invaders" in un saggio

 

Luther Blisset è uno, nessuno, centomila. Il nome è noto agli appassionati di calcio: Luther Blisset era un centravanti inglese di colore che ha militato con scarsa fortuna nel Milan dell'era pre-Berlusconi.
Ma il calcio non c'entra. Il significato di questo nome usato per condurre azioni di lotta "antagonista" si può leggere nella postfazione di "Mind Invaders", un saggio uscito per l'editore Castelvecchi e firmato, guarda caso, Luther Blisset. [riporta integralmente la discussa quarta di copertina di Mind Invaders]

 

Il Gazzettino e gli inquirenti, che erano già partiti alla ricerche di stregoni e "bambini di Satana", si trovavano scavalcati dallo scoop del Corriere delle Alpi e, ovviamente, ri-di-co-liz-za-ti. Questo spiega la loro scomposta reazione, volta a negare l'evidenza e risoltasi in un'ulteriore (auto)sputtanamento... Dall'edizione bellunese de Il Gazzettino, venerdì 2 febbraio:

 

NESSUNA AUTOREVOLEZZA AI VOLANTINI DEL BMC

Belluno - "Non esiste alcun collegamento fra il ritrovamento dei due occhi di animale sulla corriera della Dolomitibus e i volantini recapitati alle redazioni dei giornali in questi giorni". È la certezza espressa dal dirigente della Squadra Mobile di Belluno, Manuela De Bernardin, che segue il "caso" del macabro ritrovamento di due bulbi oculari avvolti in un involucro su una corriera diretta a Feltre. Nessuna autorevolezza viene quindi assegnata al volantino firmato Luther Blisset inviato unitamente alla presentazione di una manifestazione che dovrebbe tenersi domani sera in Pra' del Moro su "Il cemento più contagioso dell'Aids" organizzato da tale Body Modification Community. La certezza della Questura deriva dal fatto che il biglietto anonimo trovato con gli occhi "era di tutt'altro tenore e di stile del tutto differente".
Le indagini sul macabro ritrovamento continuano in altre direzioni.

 

Buona fortuna, gonzi!

 

Luther Blissett, Feltre, domenica 4 febbraio 1996.