Da "Il giorno" di mercoledì 15 maggio 1996, pag.17
LA PROVOCAZIONE
Blissett: la realtà? Non mi interessa
(D.G.)
Fu al Meeting Pan-Americano della Sovversione che Luther Blissett nacque al mondo e subito ossessionò i presenti. Rivoluzionari latino-americani, situazionisti redivivi, sabotatori culturali, terroristi mediatici. Luther Blissett, in un'altra dimensione, altri tempi, un altro Paese, era stato il centravanti del Watford, una squadra di pallonari inglesi. Nella stagione 1983-1984 aveva giocato nel Milan e la sua onesta faccia era da tempo un'icona della mail art inglese. Da quel giorno fu il logo della rivoluzione. Cominciava la leggenda. Era l'alba del Luther Blissett Project. Così almeno la racconta lui, Blissett, in "Mind Invaders".
Ma l'arte di Blissett è cacciar balle e i suoi dati anagrafici sono perciò da prendere con le molle. Dice Blissett: "Pilato si chiedeva cosa fosse la verità. Blissett si domanda cosa ce ne freghi". Sto citando da un altro bel libro, "Totò, Peppino e la guerra psichica" (AAA edizioni). A proposito di verità, è utile aggiungere che Blissett le balle non si limita a cacciarle: la sua arte specifica è piuttosto di avverarle. Blissett sbertuccia l'informazione, ruba le stampelle agli zoppi della cultura, si muove attraverso Internet e l'e-mail, infiltra le redazioni dei giornali e raddoppia, bella gara, la già profonda insensatezza delle notizie vere. Luther Blissett è un nome plurimo e tentacolare, ma più ancora è una anti-identità: non la somma di tanti "in-dividui" diversi ma l'avvento del "con-dividuo", una sorta di supercorpo astrale. Tutti potete essere Blissett. Volete arruolarvi nella guerra psichica e "fottere i media"?
Facile. Firmate Luther Blissett le vostre imprese e via. Fate insomma come Pitagora, che a sentir Blissett fu in sostanza un nome collettivo dell'antichità (sennò mica si spiega come abbia potuto eccellere nelle arti,nelle scienze, nella filosofia e vincere, non pago, pure le gare di pugilato della XIV Olimpiade). Entrate nella comunità umana del sabotaggio. Al diavolo l'Io. Allargate l'orizzonte.
Un caso di possessione plurima. Roba da X-files. Due dei quali sono conservati dalla redazione di "Chi l'ha visto?" e dalla Mondadori. Luther Blissett, moderna incarnazione del trickster mitologico, il "demiurgo imbroglione" per metà suonatore e per metà suonato che spopola nelle leggende di mezzo mondo, ha infatti impillolato anche loro.
Una troupe di "Chi l'ha visto?", all'inizio '95, ha seguito un avatar di Luther a Londra sulle tracce d'un tizio scomparso, altra manifestazione di Blissett. Quanto alla Mondadori, ha pubblicato da poco un libro a firma Blissett, "Netgeneration - manifesto delle nuove libertà", che il trickster aveva recapitato via e-mail nella casella elettronica di tale Giuseppe Genna, ex collaboratore della Pivetti, convincendolo d'aver messo le mani sul tesoro controculturale delle giovani generazioni. Non erano che chiacchiere internettiste di terza fila ricicciate per burla da Blissett, naturalmente, ma sono state stampate tali e quali e il nostro sta ancora infestando le redazioni dei giornali con la sua risata.
C'è poi la storia della prostituta sieropositiva e nichilista che bucava i preservativi per impestare i suoi clienti. Blissett l'ha fatta bere al "Resto del Carlino". Ma era una balla o una dispettosa nota a margine del canovaccio della realtà?