Con la consueta lentezza di riflessi rifondarola, "Liberazione" si è accorta di Luther Blissett. Domenica 17 dicembre 1995, un certo Marco Minicangeli recensiva "Mind Invaders" in maniera, più che farlocca, squallida. È ben evidente che le uniche fonti di cui disponeva costui erano la demenziale quarta di copertina del libro (Made in Castelvecchiland) e la visione del servizio sul libro trasmesso da Videomusic qualche settimana fa. L'articolo è pieno zeppo di refusi (da sganasciarsi: "Henry Kippel").

Riprovaci, compagno, sarai più fortunato.

 


SABOTAGGI

LUTHER BLISSET [sic] GIOCAVA AL CALCIO

 

L.B., una prostituta malata di Aids, scrive ad un quotidiano dicendo che ha iniziato a bucare i preservativi per diffondere il virus tra i clienti. La redazione abbocca: accorrono psicologi, grafologi e solo in un secondo tempo si scopre che L.B. è Luther Blisset [sic!] il mito.

Per chi non conosce la storia di Luther Blisset [sic!!] è uscito proprio in questi giorni "Mind Invaders", un breve saggio pubblicato da Castelvecchi e firmato proprio da L.B. Nel libro si spiega che Luther Blisset [sic!!!] non esiste in quanto individuo: si tratta infatti di un multiple name che può essere usato da chiunque voglia con le sue azioni sferrare un attacco psichico che penetri nel bunker del potere dei media [Aridaje con sto cazzo de bunker!]. Per fare ciò L.B. si nutre dello stesso humus che fa fiorire l'intricato bosco delle leggende metropolitane, cioé la distorsione/modificazione delle narrazioni o delle storie trasmesse con gli strumenti dell'oralità, del "sentito dire". Ma L.B. va oltre, immettendo nel circuito dei media delle voci o delle storie preventivamente distorte, falsi che si amplificano facendo ricorso a tutti i mezzi comunicativi.

Leggende metropolitane, miti delle città: ecco cosa contiene "Mind Invaders" e non a caso il libro si apre proprio con la ricerca del mito. Si parla di Ray Johnson e di Henry Kippel che in un certo senso "inventarono" Luther Blisset [sic!!!!], tra l'altro nome di un famoso centravanti inglese colored.

Ma più che di individui - concetto di cui L.B. tenta di liberarsi per arrivare alla forma con-dividuo - il libro è un piccolo manuale di sabotaggio infosistemico, un termine che rimanda ai nodi che compongono il "sistema comunicazione". Giornali, Tv, radio, ma anche i centri sociali, i salotti della cultura: questi sono i nodi che L.B. cerca di infettare con lo scopo di sabotare questi che sono ormai veri e propri centri di potere persuasivo ["Ormai"??? Almeno dal caso Dreyfuss!]. Insomma, si tratta di sottoporre questi anelli ad una "disseminazione psichica Luther", ad un'azione di deidentificazione. L.B., che a Bologna parla attraverso Radio Blisset [sic!!!!!], non si è lasciato sfuggire l'occasione: ha contestato Luther "Castelvecchi" Blisset [sic!!!!!!] per la copertina, dove c'era scritto che L.B. è un attivista. Il virus ci ha tenuto a far sapere che non si tratta di un movimento e/o di un gruppo, ma di una guerriglia psichica portata avanti senza regole e senza quartiere. La domanda che ci poniamo è: a chi andranno i diritti?

Marco Minicangeli

 

Marò, che miseria...