Da "Mattina", inserto quotidiano dell'Unità per l'Emilia-Romagna, martedì 7 novembre 1995

BOLOGNA. OCCUPATO IL TEATRO DELL'ACCADEMIA DI BELLE ARTI

Il teatro dell'Accademia di Belle Arti è stato occupato ieri mattina. Gli studenti non ci sono mai entrati, ne hanno solo sentito favoleggiare come di uno spazio che potrebbe risolvere qualche problema di spazio per i laboratori, per le esercitazioni. Si entra da via Irnerio, di fianco all'Istituto di Medicina Legale. È una costruzione degli anni '50, con il soffitto ricoperto di legno, le strutture in cemento armato, una gradinata rimasta al rustico, senza pavimento, con armadi abbandonati, fregi di gesso accatastati. Un grande palcoscenico, un grande freddo, molto buio. A "liberarlo" (come si vede scritto) sono stati alcuni gruppi teatrali che non hanno uno spazio per provare, per fare spettacoli, seminari, incontri. Sono compagnie giovani e radicali, che dall'inizio dell'autunno hanno posto decisamente il problema, alle istituzioni, senza avere risposte se non vaghe. Hanno nomi di battaglia che alludono ad una cultura metropolitana, cyber, virtuale: Amadossalto, Centro Ricerca Arti Performative-Teatro dell'Infetto, Inquinamento di Rifiuti Argonauti, Amorevole Compagnia Pneumatica; e c'è anche Luther Blissett, l'inafferrabile, il guerriero del fluttuare dell'antagonismo diffuso. Queste compagnie teatrali e di danza hanno dimostrato prima con un sit-in sotto Palazzo D'Accursio, poi con l'occupazione della sala stampa del Comune. Sono riuscite ad avere un incontro con l'assessore Pozzati, che ha illustrato quello che l'Amministrazione intende fare per il teatro di base: un polo al quartiere Savena, gestito dall'Associazione Il Sipario, più un altro polo in altra zona della città, da crearsi di qui a un anno. I gruppi si sono dichiarati insoddisfatti: di spazio hanno bisogno subito, non possono permettersi pigioni, per operare seriamente si ha bisogno di un lavoro giornaliero e non di poche ore al mese. Non si è andati molto avanti. E allora quest'occupazione, per richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica sul problema, per aprire un luogo chiuso da tanto tempo.

MASSIMO MARINO

 


 

Articoli analoghi sono stati pubblicati sul Resto del Carlino di Bologna ("IN SCENA IL BLITZ DEI GIOVANI ARTISTI - Protagonisti cinque gruppi di ricerca e studenti di scenografia. 'Non ci danno spazi' - L'assessore Pozzati avanza una proposta: 'Strutture di quartiere autogestite'") e su La Repubblica di Bologna ("ALLE BELLE ARTI OCCUPATO IL TEATRO - Cinque gruppi off chiedono una sede") dello stesso giorno. La Repubblica pubblicava anche ampi stralci della "Dichiarazione d'intenti" degli occupanti. Sempre martedì 7 novembre la notizia era riportata anche dal Manifesto ("BOLOGNA - ALL'ATTACCO I GIOVANI TEATRANTI"), che giustamente collegava quest'occupazione alla contestazione a Leo De Berardinis da parte delle stesse compagnie (e dell'onnipresente Luther Blissett), Festival di Santarcangelo, luglio '95.