INTERVISTA AL CAPITANO JEAN-LUC PICARD DELL'U.S.S. ENTERPRISE

L'A.P.B. è riuscita a mettersi in contatto con Jean-Luc Picard, Capitano della U.S.S.Enterprise-C, nave ammiraglia della Federazione. Questo è stato possibile grazie al NEXUS (volgarmente detto "stringa"), non-luogo psicogeografico in cui i desideri di chi vi entra si avverano automaticamente. Il Capitano ha l'aria serena e un po' pretesca di sempre che lo fa assomigliare moltissimo all'attore shakespeariano Patrick Stewart; è comodamente seduto in poltrona davanti a un caminetto scoppiettante che esalta il rosso e il nero della sua divisa.

Luther: Capitano Picard, scusi l'intrusione improvvisa, ma siamo delegati della Associazione Psicogeografica di Bologna, veniamo dal XX secolo, quasi XXI, e vorremmo farle alcune domande.

Picard: Prego, nessun disturbo... L'Associazione Psicogeografica di Bologna ha detto? Blissett? Dunque sareste i prodromi del Lutherismo?

Luther: Ma, veramente, siamo psicogeografi...

Picard: Sì, sì, l'A.P.B. Accidenti ho letto una raccolta delle vostre edizioni. Ottimo lavoro, se posso farvi i complimenti in anticipo...

Luther: Beh, grazie, ma...vuole dire che la Psicogeografia avrà un futuro?

Picard: Certamente. Nel XXIV secolo la vostra associazione sarà solo una delle più piccole. Attualmente - dal mio punto di vista, si intende - ci sono circa duecento associazioni in tutto il mondo. Io da ragazzo sono stato membro della Associazione Psicogeografica di Parigi ed è proprio là che ho maturato il mio interesse per la navigazione stellare.

Luther: Capisco. Noi vorremmo farle alcune domande sullo sviluppo urbanistico della città di Bologna, se la sente di parlarne?

Picard: È un invito a nozze, se mi consentite l'espressione. Ho studiato sulle video-raccolte quelle che sono state le sviste macroscopiche - e vorrei perfino dire le carenze filosofiche - degli urbanisti vostri contemporanei.

Luther: Beh, noi ci siamo occupati della stazione di Ricardo Bofill e dell'ampliamento dell'aeroporto, nonché della ristrutturazione del Fiera District e di molte altre realtà che compongono il quadro della Nuova Bologna... Quella che le amministrazioni locali stanno confezionando per noi.

Picard: Mio Dio... Anche i Romulani hanno maggiore senso della decenza. Quando ho visionato le Grandi Ristrutturazioni Bolognesi a cavallo tra XX e XXI secolo ho avuto, come dire... un senso di cacofonia esistenziale, un disagio dell'animo- Ho provato una sensazione simile solo quella volta che fui costretto ad ascoltare la marcia nazionale Klingon, suonata all'organo dal signor Worf.

Luther: Possiamo immaginare...

Picard: Sono almeno due gli elementi che condizionano quelle scelte. La formazione ideologica da una parte, e il suo riversamento su un sistema economico nefasto dall'altra.

Luther: Ci spieghi meglio...

Picard: I vostri urbanisti, ma in generale quasi tutti i quadri dirigenti del Terziario Amministrativo Bolognese provenivano dalla sinistra istituzionale e - in alcuni casi - dai movimenti extraparlamentari del '68, la cui critica radicale, evidentemente, non era riuscita a radicarsi per niente: si era fossilizzata e basta. Rimasta lì come uno strato geologico sepolto sotto altri strati più recenti, se mi consentite la metafora. Non vorrei addentrarmi in speciose analisi politiche, ma prima vi ho parlato di condizionamenti filosofici. Ebbene alludevo al fatto che la vostra sinistra, dal momento della sua nascita durante la Rivoluzione Francese in poi, è rimasta sempre prigioniera del suo 'razionalismo idealistico'. Voglio dire che se pensiamo a Robespierre, a Marx, a Lenin, e nel caso specifico al Partito Comunista Italiano, ci rendiamo conto che in loro era fortissima l'illusione idealista di un progresso tecnologico ad infinitum che si dà da sé, inevitabile e incondizionato.
La sinistra marxista non è mai riuscita a partorire un genuino pensiero ecologico (se si esclude la voce isolata di Amadeo Bordiga), cioé una critica radicale che imponesse allo spazio la 'misura d'uomo'. Dunque, questa visione di città ultramoderne e ultra vivibili per le quali il capitale lavorerebbe è la misura della piccolezza mentale dei quadri amministrativi.
È evidente a tutti che si tratta di una contraddizione: sappiamo che il capitale fa il proprio interesse, cioé si riproduce, crea grandi progetti architettonici e viari in cui affondare le sue radici. Questo non ha niente a che vedere con la vivibilità, anzi, si tratta di progettazioni assolutamente irrazionali o addirittura nocive per l'ambiente e per gli abitanti. Ricordate il problema dell'energia nucleare? Lasciatevelo dire da uno che viaggia per lo spazio con un reattore sotto la plancia, ma con quattro secoli di tecnologia in più a disposizione: c'è stato bisogno di un incidente che contaminasse intere nazioni, perché le coscienze dei vostri contemporanei si svegliassero e capissero che non eravate in grado di gestire quella fonte di energia-

Luther: Si riferisce a Chernobyl.

Picard: Esattamente. Ma lo stesso discorso vale per l'Alta Velocità ferroviaria e per gli aeroporti costruiti a due passi dalle città. Non è mai esistita la benché minima ombra di lungimiranza nelle menti 'positiviste' dei vostri amministratori. Privi di una cultura del territorio (privi, in sostanza, anche dei più semplici rudimenti di psicogeografia), abbacinati da visioni saint-simoniane e incalzati dal ricatto del sistema economico, si adeguarono a prestare la loro manodopera qualificata al terrorismo urbanistico capitalista, nascondendosi dietro il dito della loro misera e obsoleta ideologia positivista. Rimasero intrappolati in quella sottoepica dei loro avi che immaginava immense vittorie contro la natura, ma senza reale allargamento delle possibilità della vita quotidiana... Insomma, se non avessero inferto alla vostra città i danni che hanno inferto, quasi li compatirei...

Luther: Mi sembra sia stato molto chiaro...

Picard: E vorrei aggiungere una cosa. Adesso che ho scoperto quali potenzialità ha questo NEXUS, propongo per il I maggio 2010 un'azione di sabotaggio. La U.S.S.Enterprise atterrerà sul nuovo aeroporto dopo aver sorvolato la nuova stazione e decapitato le torri del Fiera District e quelle della stazione medesima. Dopodiché tenteremo il teletrasporto delle intere strutture sul pianeta Klingon, dove almeno quei punkettoni dei suoi abitanti sapranno dare una 'riverniciata qui e là' e rendere vivibili - secondo i loro canoni, molto poco positivisti - quegli orrendi complessi in vetro e cemento.

 

TRE HURRAH PER IL CAPITANO PICARD!!!