Da "Il Manifesto" di mercoledì 22 febbraio 1995, pagina 24, "Notizie dalle città".

VITALI, CRITICHE DA SINISTRA

Pierluigi Cervellati, urbanista e assessore negli anni settanta:
"Lo sviluppo di Bologna è ormai progettato da soggetti esterni come Metropolis, Università e Fiera".

 

di MARCO MORRI - BOLOGNA

La nuova stazione ferroviaria, lo sviluppo urbanistico della città, i parcheggi e la mobilità urbana sembrano caratterizzare con forza il dibattito politico bolognese. Anche se apparentemente nessuna candidatura elettorale pare nascondersi dietro le recenti critiche all'amministrazione. Negli ultimi giorni si sono infatti levate numerose contestazioni sul futuro della città, finora affidato alle scintillanti presentazioni ufficiali più che a un dibattito serio con i cittadini.

L'urbanistica bolognese "manca di un disegno complessivo, e quando esiste è fuori da ogni contesto urbano", sostiene Pierluigi Cervellati - ex assessore all'urbanistica negli anni '70 - che mettendo in discussione le scelte del Comune riesce a far "innervosire" il sindaco Walter Vitali. Critica autorevole peraltro, visto che Cervellati fu il primo architetto a iniziare il recupero del centro storico e a imporre i vincoli edilizi sulla collina di Bologna, salvandola così dalla speculazione edilizia e dalla terziarizzazione. Dopo aver rigettato le insinuazioni del sindaco su una sua eventuale candidatura, sostiene che con la campagna elettorale alle porte la sinistra "possa candidare altre persone, che ci sono, in grado di pianificare la città". Vitali interviene subito per difendere le sue "conquiste" invitandolo a un confronto pubblico e dichiarando che "i progetti di certo non mancano, bisogna solo attuarli e pertanto sarà necessaria la collaborazione di tutti".

Ma le parole usate da Cervellati sia durante il convegno dei Verdi "Un ecopiano per Bologna" che nell'incontro di ieri su "Nuova stazione e urbanistica" organizzato da Rifondazione Comunista, danno un'immagine di Bologna che negli ultimi tempi si è riempita di garage, banche e uffici, "deportando" gli anziani che abitavano nel centro storico mentre la popolazione calava di 3 mila persone ogni anno. "Bologna è progettata da soggetti esterni - continua Cervellati - come Metropolis (la società delle Ferrovie per la valorizzazione delle aree), Università e Fiera. Entità forti che impongono stravolgimenti del Piano regolatore ricorrendo anche a raddoppi di superficie rispetto ai progetti originari: come nel caso della Fiera". Per non parlare dei parcheggi, "concepiti prima del Piano traffico e fuori da ogni contesto urbano o di area metropolitana".

Alle critiche di Cervellati si aggiungono le perplessità di Ugo Mazza - assessore all'ambiente e al territorio - che comunque difende parcheggi, piano del traffico e capacità dell'amministrazione: "si sono raggiunti importanti accordi con i costruttori edili, come l'applicazione della Valutazione di impatto ambientale (Via) in cambio di tempi certi sulle licenze"; anche se esprime forti dubbi sulla mega-stazione progettata dall'architetto catalano Ricardo Bofill (ideatore dell'Aeroporto di Barcellona). Un elemento attrattore di traffico secondo l'assessore, soprattutto per le due torri di 120 metri piene di uffici e terziario, "uno schiaffo alla città sotto il profilo paesistico, un progetto bellissimo solo se fosse realizzato in mezzo alla campagna...". In sostanza una soluzione "determinata soprattutto dagli interessi economici della società Metropolis", che nelle torri pensa di installare i propri uffici e un centro direzionale.

Ma lo scontro sembra solo all'inizio, mentre si intuisce che il progetto di ricucire la città divisa dai binari finisce col creare - insieme ai parcheggi recentemente approvati - un grosso flusso di traffico. Non più una città rivitalizzata in funzione di chi la abita, bensì il parcheggio per banche, finanziarie e grande commercio. Ma anche cantieri in pieno centro per almeno 10 anni, viali di circonvallazione interrotti, intere vie da interrare.

Alla lista dei "perplessi" si aggiunge anche l'Associazione Psicogeografica di Bologna, che in un volantinaggio contro la "lunaparkizzazione della città" sostiene di essere l'unica forza che si oppone alla cementizzazione sfrenata. Le cronache su di loro raccontano del recente incendio al plastico della stazione di Bologna, proprio nello studio di Bofill a Barcellona. Sono stati gli "attacchi psichici" di Luther Blissett - si legge nel volantino - che da tempo si oppone con forza ai disastri ambientali e alle ferite architettoniche causate da grandi progetti come questo.

 


 

Questo è il volantino senza titolo distribuito ieri al convegno. Si trattava di un fumetto detournato: tutte le frasi che seguono sono esclamate da Corto Maltese e da un incappucciato/a che al posto del viso ha le lettere "L.B.".

 

L.B.: - L'ARCHITETTURA DA FILM SOTTO-MITOLOGICO DI SERIE Z DEGLI ARCHITETTI POST-MODERN COME BOFILL È QUANTO SI ADATTA MEGLIO AL PROVINCIALISMO KITSCH DI BOLOGNA! UNA CITTÀ DOVE ANCHE I CULATELLI E LE MORTADELLE DEVONO AVERE UN CHÉ DI CYBER, DOVE LA VERA IPERBOLE È QUELLA FINTO-MODERNISTA SU CUI SI BASA OGNI ESERCIZIO DI RETORICA (ANCHE DEL PIÙ OSCURO AMMINISTRATORE DI CIRCOSCRIZIONE), DOVE LA POTENZA DELLE TELECOMUNICAZIONI VIA SATELLITE VIENE USATA PER FARE MEGLIO LE MULTE SULL'AUTOBUS. UN BUCO DI CULO CHE SI CREDE IL CENTRO DEL MONDO: BOLOGNA È LA CITTÀ PIÙ BOFILLIANA DEL PIANETA.
UN'IDIOZIA KITSCH DA SEICENTO MILIARDI, PROGETTATA DA UN GUITTO CHE SI SDILINQUISCE DI FRONTE AD OGNI USO GERARCHICO E AUTORITARIO DELLO SPAZIO URBANO! UN'IDIOZIA KITSCH FEDELE AI VALORI DELLO SNOBISMO PICCOLO-BORGHESE DEI NOSTRI GRIGI NEOLIBERALI: LA NOTORIETÀ MEDIATICA ED IL CONSUMO SEMPRE PIÙ EBETE DEI SEGNI DELLA MODA!

Corto (tra sé e sé): - ...E, PUR DI NON TROVARGLI UNA CASA, LA TUTELA DEL "BARBONE" IN QUANTO TALE!

L.B.: - E QUAL È L'UNICA TIMIDA OBIEZIONE?

Corto: - QUELLA SECONDO CUI QUESTA "VARTHEMA STATION" DOVREBBE AVERE GLI STESSI COLORI ERITTEMATICI DEL RESTO DELLA CITTÀ!

L.B.: - SEMBRA CHE A NESSUNO INTERESSI DIRE CHE LA "VARTHEMA STATION" RATIFICA I DISASTRI AMBIENTALI DELL'ALTA VELOCITÀ, CHE RICUCE UNA FERITA ARCHITETTONICA AMPUTANDO L'ARTO LESO, CHE TRA PARCHEGGI, AUDITORIUM E CENTRI COMMERCIALI AVREMO UN IMPATTO AMBIENTALE RIGUARDO A CUI OGNI PREVISIONE È APPROSSIMATA PER DIFETTO. STOLTI IMBECILLI!

Corto: - MA IN FIN DEI CONTI, COSA CONTA QUALCHE MILIONATA DI METRI CUBI DI CEMENTO IN PIÙ, DI FRONTE ALLA POSSIBILITÀ DI DARSI ANCORA UNA VOLTA ALLA PIÙ SFRENATA AUTOESALTAZIONE? "QUANT'È MODERNA BOLOGNA", "QUANT'È CIVILE BOLOGNA", E VIA PETANDO!

COI NOSTRI "ATTACCHI PSICHICI" ABBIAMO GIÀ CAUSATO L'INCENDIO DEL PRIMO PLASTICO DEL PROGETTO. SIAMO L'UNICA OPPOSIZIONE EFFETTIVA A QUESTO SCEMPIO!

ATTACCO PSICHICO!

LUTHER BLISSETT DARÀ IL MEGLIO DI SE' PER FERMARE LA LUNAPARKIZZAZIONE DELLA CITTÀ, E SCONFIGGERE L'"ORWELLISMO FELICE" PERSEGUITO DAI SUOI VASSALLI, VALVASSORI E VALVASSINI.

 

 

ASSOCIAZIONE PSICOGEOGRAFICA DI BOLOGNA, c/o Guglielmi, c.p. 744, 40100 Bologna centrale.