Dal "Guerin Sportivo", anno LXXXIV, n.50 (1125), 13/18 dicembre 1996, pagg.22-23

Fatti e figure/ Arriva da Londra l'ultima moda del pallone

IL CALCIO A TRE PORTE DI LUTHER BLISSETT

Campo esagonale, tre squadre in lotta: vince chi prende meno gol.

La pratica ha preso piede in Italia coi famosi "sabotatori" dei media

 

Avete mai provato a immaginare come sarebbe il calcio giocato a tre squadre? Sì, insomma, se invece delle due formazioni tradizionali ce ne fossero tre. E se il campo fosse esagonale invece che rettangolare, per permettere alle tre di avere una porta a testa e due spicchi opposti per orientarsi nelle contese riguardanti i calci d'angolo e le rimesse laterali.

Il calcio a tre porte non è fantasia. Ok, sembra davvero opera di un gran fantasista mentale, perché forse piazzare una squadra in più vuol dire andare a complicare le cose di per sé già difficili, soprattutto quando si tratta di gol, falli, moviole e movioloni. Invece, il calcio a tre porte è già stato sperimentato in alcune partite prima in Inghilterra e poi in Italia con risultati esaltanti. E da noi, per la precisione a Bologna, esiste un modello del Subbuteo a tre porte, su cui torneremo più avanti, realizzato da Luther Blissett, il collettivo, promotore del nuovo tipo di calcio, che riunisce persone ben decise a lasciar da parte la propria individualità e che da qualche tempo sta perseguitando i giornali, i media e le questure di mezza Europa con azioni destabilizzanti che tendono a sabotare la cultura e il potere ufficiali. Chiunque può diventare Luther Blissett e firmare un'azione con questo nome che è anche sinonimo di "no copyright" e cioé contro i diritti d'autore. Ecco dunque a chi è venuto in mente di lanciare questo calcio a tre porte. Un collettivo di pazzerelloni, direte voi. Invece, approfondendo storia e origini della neonata disciplina, si scoprono motivazioni sensatissime. La parola a Luther Blissett in persona (!). "Il progetto ci è arrivato dal collettivo Luther Blissett inglese, che a Londra gravita attorno alla London Psychogeographical Association. Questa associazione ha giocato a Glasgow nel 1993 la prima partita. Purtroppo a Bologna, la città da cui è partito il collettivo italiano di Luther Blissett, non siamo ancora riusciti a organizzare degli incontri perché è difficile trovare spazi adeguati per tre porte. Per ora solo a Roma ne è stato realizzato uno tra il gruppo Assalti Frontali e alcuni occupanti del centro sociale Forte Prenestino. Noi bolognesi ci accontentiamo dei tornei di Subbuteo che sono un gran divertimento. Sulla base di un opuscolo degli inglesi io ho costruito un campo, copiando la figura esagonale. Basta poi comprarsi un panno e un pennarello da sarto, si prendono le misure e si fa. Infine ho seguito un manuale del Subbuteo classico, modificando alcune regole per renderlo giocabile a tre. Si può socializzare di più. È un gioco di cenni, occhiolini, un po' come con le carte".

E ora arriviamo alla storia, tra leggenda e realtà: perché con Luther Blissett non si sa mai dove finisce il gioco e dove ha inizio la verità! Di teorie ce ne sono almeno tre. La prima è di stampo celtico e farebbe risalire il "nostro" sport all'antico gioco sacro, perché questo esagono, come le 6 linee che lo tagliano in vari spicchi, si inscriverebbe nella circonferenza di alcuni noti cerchi di pietra della Cambria, regione del Nord Ovest dell'Inghilterra. Cerchi che le popolazioni celtiche usavano per i loro riti e sacrifici o per calcolare i movimenti della terra e dei pianeti. Una seconda teoria è più popolare. Si fa risalire l'ideazione a Asger Jorn, pittore danese che vide nel gioco un mezzo per superare il concetto di dialettica in favore di quello di trialettica. Poi c'è una terza teoria ed è quella del nostro Luther Blissett informatore: sulle suggestioni della figura esagonale col tondo al centro e le tre porte, ha ritrovato in un libro del '200, Liber Figurarum, la medesima figura con un'interpretazione che vede nelle 3 porte le 3 età del mondo.

Dicono che questo calcio sia più divertente di quello a due porte perché più dinamico. Nel gioco a due c'è una squadra più forte e una più debole, "dunque" osserva Luther Blissett "non c'è molta storia, non c'è partita. Con tre squadre ci sono tre fattori e le due più deboli si possono alleare contro quella più forte. Certo, alla fine è una squadra sola a vincere, però si instaura un gioco di alleanze che muta man mano che la partita va avanti, durante i tre tempi da venti minuti. Ci sono anche momenti di caos ma per questo è più divertente e meno aggressivo. La partita è incerta fino alla fine e ogni formazione deve, con diplomazia molto stretta e dettata dai tempi di gioco o sulla base dei rapporti di convenienza, fare le alleanze". La seconda osservazione è che questo gioco non incoraggia la competitività aggressiva perché non tiene conto dei gol fatti ma solo di quelli subiti e vince la squadra che ne ha subiti di meno. Infine sviluppa il cervello e l'astuzia e non è solo questione di stinchi e menischi rotti. Qui vince chi si muove meglio. Nel calcio a tre porte possono giocare tutti, anche le donne. Forse a loro, e non certo perché siano il sesso debole, visto che sono dotate di un istinto più leffero e contemporaneamente più forte in altri campi, si addice in quanto non riproduce la logica della guerra. Che vogliate credere a queste belle storie o meno, il calcio a tre porte lanciato da Luther Blissett resta proprio una bella storia, un bel fatto insomma. Che potrebbe servire come allenamento alla vita o come pre-partita. Uno sport completo per forgiare fisico, stile e mente.

 

Teda Gala

 


[L'articolo è illustrato da una foto a figura intera di Blissett (il calciatore) con addosso la maglia del Milan, + una vignetta col campo esagonale e tre squadre che vi entrano, + copertine di "Totò, Peppino e la guerra psichica", "Guy Debord è morto davvero" e "Mind Invaders". Segue un box che spiega chi è Luther Blissett:]

UNO, NESSUNO E LUTHER BLISSETT

Innanzitutto il nome: quello di un calciatore che giocò in Italia una deludente stagione nel Milan e che invece nel campionato inglese è stato un goleador. Come personaggio rappresentativo è stato scelto per una strana storia di figurine. Si narra che uno dei primi Luther Blissett inglesi vide la sua faccia e leggendo il nome ne restò folgorato. In Italia il collettivo Luther Blissett è nato a Bologna sul finire del 1994 per poi diffondersi in tutta la penisola e anche in Germania, Spagna, Slovenia. Grazie anche al sito in Internet e alla Mail Art, forma di espressione e comunicazione postale artistica. Luther è un "multiple name", vale a dire un nome multiplo: tutti gli attivisti si chiamano così e questo rende impossibile una loro identificazione in termini anagrafici. Tutti possono "firmare" un'azione, un'iniziativa artistica, una campagna di sabotaggio ai media con la sigla Luther Blissett, che come slogan potrebbe avere "l'unica legge che ti accompagnerà sarà quella dell'amore per la libertà dei tuoi simili". Tra le azioni di "guerriglia" culturale operate dal collettivo si ricordano quella nei confronti della Mondadori, alla quale è stato rifilato un libro-ciofeca. "Un giovane rampante di nome Giuseppe Genna" ci racconta Luther "ci contattò via telematica lasciandoci vari messaggi. Voleva informazioni su di noi, materiale. Si era capito che cercava di fare parassitismo facile. Così noi abbiamo pensato che davvero avrebbe potuto bersi quello che gli proponevamo. Abbiamo iniziato a raccogliere paccottiglia di vari materiali plagiando Mind Invaders, il nostro primo libro, stravolgendone delle parti e dandogli una parvenza giovanilistica e internettista. Una minima cura c'è stata, in fondo. Gli abbiamo spedito il volumetto e lui si è galvanizzato. Il libro "Net Generation" è uscito negli Oscar Mondadori, firmato da noi e a cura di Genna e per di più col copyright, cosa che noi combattiamo. A questo punto li abbiamo sputtanati attraverso i giornali e il libro in un mese è stato ritirato dalle librerie".

Firmati Luther Blissett e rigorosamente no copyright sono usciti "Mind Invaders" per Castelvecchi, "Totò, Peppino e la guerra psichica" per AAA e qualche anno fa un volumetto Luther Blissett per la Synergon.