Da "KING", n.99 giugno '96.

Luther Blissett

di Ippolita Franciosi

Roma, primavera 1995, un sabato notte come un altro. Un autobus della linea notturna 29. Salgono in una quarantina, armati di radioloni, un telefonino, tamburi e strumenti a fiato. Dichiarano in coro ai passeggeri: "Io sono Luther Blissett, quest'autobus è requisito dai molti che sono me. Da quest'istante inizia uno sfrenato party itinerante! Pagherò un solo biglietto, perché pur avendo tanti corpi e tante voci io ho un solo nome: Luther!". E la festa inizia davvero, ad ogni fermata salgono nuovi ravers, avvisati da un tam-tam radiofonico. A seguire l'evento dagli studi di Radio Città Futura c'è "Radio Blissett", un "settimanale radiofonico di guerra psichica", trasmissione di culto nell'underground romano.

Dall'autobus, Luther telefona al programma e aggiorna gli ascoltatori sulla situazione. Ad un certo punto, alcune volanti della Polizia intimano all'autobus di fermarsi, vogliono sgomberarlo e portare in questura gli organizzatori dell'"occupazione". Alcuni ravers scendono, c'è un tafferuglio, spintoni, cariche, finché un agente non spara tre colpi in aria. Il telefonino di Luther è acceso, e diffonde il rumore degli spari nell'etere della capitale. A distanza di un anno, quella sequenza di trasmissione, digitalizzata e diffusa in Internet, è già divenuta un mito, ed è stata inserita in molti brani di musica Techno "radicale": si tratta di CD incisi da gruppi dai nomi bizzarri, come Technogod, OrKestra Postfordista, Biobreaks, Somatic Responses e addirittura i Luther Blissetts Koncealed Konceit, una punk-band di aborigeni australiani! Nel frattempo, sono arrivati gli avvisi di garanzia: 20 persone inquisite per "adunata sediziosa" e "oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale". Tra qualche mese si terrà il processo.

Questa è stata una delle innumerevoli azioni di "terrorismo culturale" compiute da Luther Blissett in Italia. Ma chi è o cos'è Luther Blissett? Un fenomeno artistico internazionale, un nuovo culto giovanile, un'associazione sovversiva? Si tratta principalmente di un nome e di un cognome che in origine appartenevano a un calciatore inglese (ingaggiato anche dal Milan di Giussy Farina nel 1983 e rispedito in Gran Bretagna dopo una sola stagione), ma che oggi non corrispondono più a un singolo individuo. È un nome "libero", a disposizione di chiunque voglia usarlo. Chiunque può firmarsi "Luther Blissett" per firmare azioni di "guerra psichica" (un misto di parapsicologia e guerriglia artistico-culturale).

Negli ultimi 15-18 mesi, l'uso del "nome multiplo" si è diffuso a macchia d'olio nella nostra penisola, e diverse azioni e situazioni sono state promosse, organizzate e rivendicate da questo "non-personaggio". La casa editrice AAA ne ha da poco pubblicato un florilegio, "Totò, Peppino e la guerra psichica - Materiali dal Luther Blissett Project". La beffa più clamorosa, riportata con grande evidenza da tutti i più importanti quotidiani, è stata ai danni della Mondadori: lo scorso marzo esce nella collana "gli Oscar" un libro di "Luther Blissett" a cura del poeta Giuseppe Genna, intitolato "Net.gener@tion - Manifesto delle nuove libertà". Genna afferma di aver ricevuto il testo da Blissett via posta elettronica. In un violento comunicato-stampa, LB smentisce e attacca Genna e la Mondadori, sia per la pochezza dei contenuti di "Net.gener@tion" (un'apologia "sciatta, superficiale e modaiola" di Internet) sia per il copyright apposto al testo (gli scritti di Blissett "appartengono a tutti" e devono essere rigorosamente "no-copyright"). La critica, aizzata da LB, stronca il libro e l'intera operazione. Figuraccia di Genna (ritenuto il vero autore del libro), flop d'immagine e di vendite per la Mondadori.

Pochi giorni dopo, LB rivela di aver "truffato" Genna ("fascistello che si crede tanto trendy e si vanta di avere agganci nelle alte sfere") rifilandogli via E-mail un collage di "scarti del dibattito controculturale di due-tre anni fa", al fine di colpire e ridicolizzare "un editore onnivoro, generalista e nazional-popolare". Colpo grosso: giornali, radio e TV parlano della "cyber-beffa", la Mondadori tace imbarazzata, "Net.gener@tion" scompare dalle librerie.

LB ha firmato azioni di ogni tipo in molte città italiane ("Mi piace agire in provincia: i giornali locali non hanno mai niente da scrivere, e fanno del sensazionalismo su ogni mia pisciatina!"), ma il progetto Blissett non è stato avviato nel Belpaese. Le origini sono spiegate nel libro "Mind Invaders - Manuale di guerriglia e sabotaggio culturale", scritto da Luther e pubblicato dall'editore romano Castelvecchi (che afferma di stare a LB "come il Sinn Fein sta all'IRA"). La "creatura una e multipla" è nata nell'East End di Londra. Tra i suoi "padri" troviamo esponenti dell'avanguardia artistica più radicale, come il body-artista americano Ron Athey (una cui truculenta esibizione è descritta nel booklet dell'ultimo CD di David Bowie, "Outside") e lo scrittore skinhead Stewart Home, autore di romanzi ultra-violenti come "Pure Mania" e "Slow Death", che presto verranno pubblicati in italiano nella nuova collana "Stile libero" dell'Einaudi. Nel 1993 questo "brain trust" della controcultura ideò il nome "Luther Blissett" e lo propose come arma di lotta "contro i miti del 'genio', dell''ispirazione' e della creazione individuale; contro il proselitismo forzato dell'avanguardia e la mania di etichettare; contro il copyright: ogni testo, suono o immagine che ti piace È TUO, prendilo e fanne ciò che ti pare!".

Di Luther Blissett esistono diverse "icone", volti ottenuti al computer sovrapponendo e miscelando volti maschili e femminili, e spediti nel cyberspazio. La più famosa (onnipresente sotto forma di adesivi, volantini, manifesti, T-shirts, spillette) è quella di un giovane in giacca e cravatta, con capelli neri impomatati e un'espressione indecifrabile, come per ora è indecifrabile questo "movimento", inedita sintesi di occultismo, marxismo, arte concettuale e discoteca.

LB ha festeggiato il Primo Maggio a Bologna trasformandolo in una "festa contro il lavoro". Nella centralissima Piazza S. Stefano, decine di Blissetts hanno officiato un ironico "rito druidico di Beltaine, per salutare la Magica Estate e per l'annichilimento dell'orario di lavoro a parità di salario". Bracieri ardenti, tuniche bianche, danze, canti di guerra bretoni, invettive contro "l'etica borghese e cristiana del lavoro e dei sacrifici". Al termine del rito, 200 persone sono partite in un corteo non autorizzato che ha attraversato l'intero centro ed è culminato in un "sermone" di LB contro il monoteismo. Il giorno prima, LB aveva presentato "Totò, Peppino e la guerra psichica" alla libreria underground Grafton 9, in una kermesse sfociata nel "battesimo" del pubblico con una caraffa di acqua e saliva, cerimonia officiata da due orrendi travestiti.

"Grazie al nome multiplo, chi partecipa al progetto lo fa in totale libertà, collabora senza vedersi imposta una disciplina o uno 'stile' fissato una volta per tutte", mi dice una Luther incontrata a Bologna negli studi di Radio Città del Capo, da cui LB trasmette uno show omonimo e gemello di quello romano. "Per non dire dell'impossibilità - da parte dei media e della Polizia - di identificare un leader... È come per l'Esercito Zapatista, Marcos ha più volte dichiarato che 'tutti possono essere Marcos', sotto quel passamontagna non c'è sempre la stessa persona. È per questo che preferiamo farci fotografare mascherati". Ma quante persone stanno usando il nome? "Alcuni organi di stampa hanno azzardato 400 in tutta Italia, ma ogni stima è infondata, o meglio, impossibile. Chi usa il nome anche una sola volta è LB quanto chi lo usa 24 ore su 24... È una nebulosa insondabile".

Mentre va in onda "Radio Blissett", incontro il poeta e giornalista Gilberto Centi (che si dice stia a LB "come Giovanni Battista stava a Gesù Cristo"), e gli chiedo come mai, sebbene il Progetto Blissett abbia una chiara impronta post-punk e anarco-comunista, ci siano così tanti riferimenti al druidismo, all'esoterismo, all'alchimia, ai Cavalieri Templari...Queste cose non erano patrimonio della destra?

"Vedi - mi risponde sogghignando - non tutti quelli che usano il nome multiplo hanno interessi in questo campo, comunque è innegabile che Luther abbia a che fare con le varie 'teorie del complotto' e con la creazione e manipolazione di mitologie. Certa sinistra accusa Blissett di 'irrazionalismo', ma io sono d'accordo con quanti lo/la definiscono 'surrazionale'...L'opposizione tra razionale e irrazionale ha fatto il suo tempo, Isaac Asimov è morto, Carmelo Bene è in gran forma e, diciamocelo, il 2000 ha già rotto i coglioni!". A questo punto è inevitabile un certo disorientamento, Luther sembra tener fede ad uno dei suoi slogans, "Prosperare sul caos". La ragazza mi fa guardare nella sua videocamera un video realizzato da un Luther di Brescia: Diabolik gioca a ping-pong con un frate, in sovrimpressione passa la scritta: "francocalifanofrancocalifanofrancocalifano...".

Centi mi guarda, sorride e mi dice: "Lo so: è come aprirsi un foro nel cranio e versarsi nel cervello cucchiaiate di formiche vive... Ma non preoccuparti: tra qualche ora ti sentirai un po' meglio".