Da "Zero in condotta", quindicinale bolognese, 19 aprile 1996, pag.21

LUTHER BLISSETT: NON AVER PAURA DELLA PAURA

È appena uscito il secondo libro del L.B. Project, intitolato "Totò, Peppino e la Guerra Psichica", quasi un'appendice di "Mind Invaders"

 

di Gilberto Centi

INTROITUS

Scrivo queste righe in un'antica città del centro Italia, e perciò in condizione privilegiata: un po' di profilo sugli avvenimenti ma di spalle alla loro riscrittura. E qui, con i tempi diseguali che ritmano i diversi luoghi, Luther è comparso. A primavera. Con un sorriso parente alla minaccia. A Bologna ho lasciato isole di nervosismo attorno all'"ennesimo" libro di Blissett, l'"onnipresente".

È curioso come questi contenitori umani di ossessioni (calcio, denaro, Pennac e Dio) abbiano perso il conto degli scritti di un Autore che moltiplicano, riconoscendone involontariamente anche la presenza senza luogo e senza fine (onnipresenza) che del L.B. Project è uno degli scopi. C'è dunque, tra la Provincia come osservatorio e uno spicchio di Bologna come reazione-in-loco la via per un'unica indagine sul come Blissett (questa moltitudine di corpi, avvenimenti, testi e voci) perfori le distanze e sussurri, gridi o rantoli contemporaneamente in "emisferi" paralleli, nella "Solitudine" del proprio nome-convenzione e intanto ricapitoli in sé l'ossessione di quanti stanno imprigionati nel dogma infelice e tristanzuolo che recita come "ogni bel gioco dura poco". I secoli decorrono e quest'ora segna già il tuo passato. Corrono i secondi e il tempo è un altro. Adesso un gioco, ma un gioco veramente bello, lo si fa durare.

Per i bibliofili incerti o un po' sconvolti annotiamo che Luther Blissett ha scritto due soli libri: "Mind Invaders" (Castelvecchi, in ristampa) del novembre scorso e -cinque mesi dopo - questo del quale siamo qui a parlare. Non si pecchi, né ci si confonda: le restanti presenze editoriali sono due: "La creatura una e multipla" (a cura di chi scrive), del 1995 edita da Synergon che riassumeva - in una sorta di Annunciazione un po' troppo frettolosa - le prime sortite italiane del multiple name e / all'opposto / il recente Net.generation (Mondadori, gli Oscar) che è la prova di come un'Ossessione riesce a transitare per i compartimenti intercomunicanti del media-system. E profitto, per ricordare un libro "antico", precursore: "Transmaniacalità e situazionauti", neanche questo di Luther, ma di Roberto Bui (Synergon, 1994). Dunque Luther rischia per questo una "nociva" sovraesposizione mediaticia? Ricomponiamoci: basti pensare che di sovraesposizione viviono (cioé non muoiono) Umberto Eco, il Papa, Telefono Azzurro e Maurizio Costanzo. Piuttosto adesso si potrà cominciare a scrivere altro attorno al Progetto: prove di simulazioni, accelerazioni verosimili nei prossimi scenari temporali e tanto ancora, come gioco fascinoso del "possibile", del verosimile, nel grande game del tranello o dell'infingimento.

SUBSTANTIA

"Totò, Peppino e la Guerra Psichica" (AAA Edizioni, pp. 142, l.18.000) si prefigura come completamento (al limite, appendice) di "Mind Invaders" che traccia le Leylines dal Luther Blissett Project nell'accezione di Omphalos (una forzatura mutuata dagli assunti e dal linguaggio psicogeografico), con stesura alla deriva che ha lasciato varchi e porte aperte a quest'ultima provocazione. Pur autodefinendosi "antologia di testi", "Totò, Peppino e..." è un rigoroso documento di prassi e teoria in movimento. Dagli affondi nel seno viscido della Grande Prostituta, la Comunicazione-medium che evoca la finitezza del controllo e della propria fantasia, Luther con un "ordine" che ci trova in perfetto feeling - invertendo il nostro casuale sommario - propone l'esemplare "Il Novecento sotto i piedi" (già pubblicato, autoprodotto, alla fine del '95) che tratta di quattro aspetti mitologici. Quello della VERITÀ ("Giocare con le cose serie, ecco il peccato di L.B."), della RAGIONE ("Una metodologia pragmatica-blissettiana che dice di formulare analisi, cioé ipotesi, rispetto a determinati fini, e andare a verificarle nella prassi"), del SÉ ("A chi ci vuole rubare la gioia, risponderemo che la gioia non ha padrone, non che i padroni di quella gioia siamo noi") e della STORIA ("La Memoria Storica...il memorismo...trova la sua ragione d'essere nella lotta contro il tentativo revisionista di imboscare degli indizi... È lo scontro per il possesso dei cadaveri, delle spoglie. È la vita dirottata sulla morte"). Il corpus centrale del libro è affidato all'"esplorazione urbana psicogeografica", al suo controllore simbolico e al Teatro Situazionautico L.B. di Bologna ("...il teatro non avrà paura di straripare.. uscire da se stesso; contaminare e contaminarsi con altri media e linguaggi... Fuori da se stesso verso la complessità e le contraddizioni del mondo, il teatro può trovare il coraggio di eseguire gesti sacri ovunque: dall'ipermercato al cyberspazio"). In questo libro troverete i cinque "sermoni" trasmessi da Radio Blissett. Dal terzo traggo un brano, al di sopra di qualsiasi commento: "È sul ponte, inarcato verso il possibile, che noi AMIAMO. Non ci si "rifugia" nell'amore, non ci si "consola" con l'amore, l'amore lo si incontra quando il tempo vacilla sin dalle fondamenta..."

CONSIDERATIO

Ho molto da dire e scrivere sul L.B.P. e quanto ne consegue (conseguirà, conseguirebbe...): questo libro ne amplia e rafforza l'inventario là dove si nasconde il pensiero magro, contaminato dalla convinzione che è questo (più o meno) l'accesso ai centoventimila antagonismi del secolo XXI - da qui, da Blissett parte il Disegno (la Mappa) che tra poco più di un migliaio di giorni consegneremo al nuovo Millennio. Partiranno da qui coloro che infine riusciranno ad attraversare il mare senza bagnarsi i piedi...Per dove non sappiamo. "L.B. è la vendetta del quotidiano meraviglioso e anonimo sull'odioso spettacolo della celebrità... è la poesia della rete... è la possibilità di vivere molte vite a distanza ed essere vissuti da tanti in una sola esistenza".