Aggiornamenti e dibattito sulla Ley line 1 di Roma

Ho letto l'aggiornamento della leyline scaricato da poco in rete ed ho delle critiche da fare. una su tutte è l'utilizzo del centro storico come punto di passaggio della suddetta ovvero trastevere, san lorenzo, piazza vittori e via dicendo. in un momento storico in cui il centro sta perdendo il suo valore simbolico come impostazione urbana gerarchica (vedi ad esempio la politica degli arrondissements francesi che si aprono a spirale dalla zona uno alla periferia più estrema rappresentata dalle ultime fasce) io darei spazio non più ad un centro apice dell'assetto gerarchico della pianificazione metropolitana bensì a tutti i centri periferici che evidenziano la prevalente visione della tela come impostazione politica innovativa.

Per me sarebbe estremamente importante dar voce ai marciapiedi dimenticati dalla gestione comunale del territori come centri di fermento creativo rispetto ad esempio a trastevere, area assolutamente non creativa poiché luogo di assembramenti di pariolanza (a volte capita anche a me di usare queste categorie sociali stantie) in cui si è ben lontani da miscelazione culturale bensì vi si ritrova una definizione identitaria pura.

Allora ciò che io dico perché non concentrarsi su luoghi come, ad esempio, tor cervara, area industriale di roma sulla tiburtina inoltrata dove nessuno può sentirti urlare. luogo che ha assunto una centralità simbolica quasi più forte di via del corso poiché (in quanto area di forte concentramento di fabbriche abbandonate) fulcro di occupazioni momentanee allo scopo di festeggiare momenti di liberazione, in poche parole rave. nell'inverno primavera '95 si è alzato in quella zona un livello di frequentazione e di disordine metropolitano dovuto al fatto che, chi non sapeva cosa fare, andava a tor cervara: hai visto mai che c'è qualche storia!

Un altro punto fondamentale è piazza gasbarri di ostia, frontiera di veri mutanti, i cosiddetti (dai mezzi di comunicazione di massa) naziskin.

Be' non vi è campo più florido di mutazione controculturale da vita da muretto, bisca, spacciatore di pasticche a sovversione pratica tramite pestaggi di guardie da parte di pischelli quattordicenni ad organizzazione spontanea di una technoribellione con macchina-sound system contro le perbeniste passeggiatine del sindaco rutelli nelle zone degradate di questa città,centro europeo della cultura occidentale.

Logicamente i mie riferimenti sono dovuti alla mia esperienza nei raves però ho buttato giù i primi pensieri che sono passati nella mia mente alterata.

Con questo intendo dire che se scavassimo un po' più profondamente, troveremmo spunti di riflessione molto più significativi, a mio avviso logicamente, rispetto alle zone stereotipate di roma.

Una riflessione poi dovrebbe avvenire anche a livello architettonico. cosa se ne pensa dell'immaginario post-atomico evocato architettonicamente dai ponti del laurentino 38 e delle sue leggende sul trespassing del quarto ponte dopo una certa ora, e dei destabilizzanti palazzi di tor de cenci dove si scende invece di salire etc.....

In quanto figlio e amante del cemento, amerei vedere tutto ciò in una analisi metropolitana quale la leyline.

 

empaticamente vostro

alter8

 


 

Ciao Alter8!

 

Sono grosso modo d'accordo con te. Il passaggio della leyline 01 dal centro non dipende dall'aver attribuito una qualche priorità a quest'ultimo, ma solo dal fatto che in quel periodo stavo "lavorando" da quelle parti e quindi l'analisi mi è venuta spontanea sui luoghi che frequentavo. Il numero delle leylines è virtualmente infinito (anche se ce ne sono indubbiamente alcune più lampanti di altre): la leyline 01 è solo un inizio!

[...]

All'empaticamente vostro

 

Tuo.