Da "Il Gazzettino", 8 maggio 2002
Nella lista dei superstiti a New York pure l'artista virtuale
Luther Blissett spunta dalle macerie del WTC
di Lorenzo Marchiori
C'è chi lo dava per morto e sepolto, figlio di un'esperienza artistica neosituazionista che aveva fatto il suo tempo, o che comunque era diventata altro. Invece LUTHER BLISSETT è ancora vivo e vegeto. L'artista virtuale, il nome collettivo a cui chiunque poteva rifarsi per firmare un intervento artistico verosimile, per ingannare i media con notizie inventate ad arte, ha fatto avere sue notizie. A segnalarlo, indicando anche il sito riguardante i tragici fatti dell'11 settembre riguardanti il World trade center da visitare (http://dmorgan2000.com/wtclist), è Piermario Ciani, uno dei "padri" dell'arte postale italiana e forse (leggenda o verità?) di Blissett stesso, profondo conoscitore dei fenomeni artistici contemporanei.
Con un'email Ciani fa sapere che in una lista dei superstiti dell'attacco terrorista alle Twin Towers, a New York, compare anche il nome del personaggio creato ad arte nella prima metà degli anni '90 e che tanti scherzi ha giocato ai giornalisti, e non solo, italiani. Scherzi che, alla fine, sono valsi ai loro anonimi autori una notorietà sfociata in successi editoriali.
Una delle beffe più riuscite si è consumata proprio in Friuli, quando da Bologna giunse alle redazioni di giornali, televisioni e agenzie di stampa l'appello di un gruppo di amici di Luther Blissett, preoccupati della sua scomparsa nei Balcani dopo aver compiuto in regione un ideale percorso in bicicletta per far comparire la scritta "Peace in Friuli". Delle sorti di Blissett, peraltro inventate, nel 1994 si occupò anche la trasmissione della Rai "Chi l'ha visto", con tanto di interviste ai sedicenti amici dell'inesistente artista inglese, che deve il proprio nome all'ex calciatore del il Milan prelevò dal Watford e di cui esiste anche una foto, ovviamente artefatta. Ma l'anno successivo, ancora a Udine, Blissett suscitò le ire di Azione universitaria, l'organizzazione giovanile di Alleanza nazionale, avendo presentato una lista per le elezioni degli organi rappresentativi studenteschi dell'Ateneo friulano.
Il caso Blissett (anche se sarebbe più opportuno parlare di casi) assume in Italia livelli tali da diventare fenomeno editoriale. Lo stesso Ciani ha pubblicato libri sull'argomento (Blissett, l'arte postale, il situazionismo, i rapporti con i media...), ma il libro più noto è "Q", un giallo scritto da un gruppo di giovani bolognesi. COn la fine del secolo sembrava fosse giunto il momento che Blissett sparisse di scena, soppiantato da altri artisti virtuali e altre esperienze (come quella di Wu ming, in cinese "senza nome"). I tragici fatti dell'11 settembre, e il rischio dell'ennesima manipolazione delle notizie, ha spinto anche Blissett a tornare.