07 Mar 2000

Grosso colpo mediatico di wu-ming. Su Repubblica di oggi 7 marzo 2000, mega-articolo con attacco in prima pagina e seguito nelle pagine culturali. A parte i titoli sensazionalistici, che identificano il seppuku dei "nuclei storici" con la fine del Luther Blissett Project (l'articolo è un po' più chiaro a questo proposito), è un buon pezzo, e le nostre dichiarazioni sono state riportate testualmente.
Per ragioni di spazio è stata tagliata una risposta, che riporto in fondo a questo numero di /Giap/.
Domani arriva in libreria *Totò, Peppino e la guerra psichica 2.0*, il cui lungo saggio introduttivo ha anche un valore storico: è l'ultimo scritto degli autori di *Q* firmato "Luther Blissett".
Per chi vive a Bologna: dopodomani sera, 9 marzo 2000, h.21, alla libreria Rizzoli di Via dei Mille, presentazione di *Libera Baku Ora* di Wu Ming Wu, con tutta la factory al completo + Luigi Bernardi (direttore delle collane VoxNoir e VoxSFX di Derive Approdi).
Fiato alle trombe, ora.

 


Da "La Repubblica", martedì 7 marzo 2000, prima pagina

IL SUICIDIO DI LUTHER BLISSETT

Scompare l'autore virtuale di "Q": lo sostituisce Wu-ming, che in cinese vuol dire senza nome

 

di Loredana Lipperini

Luther Blissett è morto. Viva Luther Blissett. Il babau dell'informazione, il Grande Beffatore, lo spacciatore di notizie false per eccellenza, si è suicidato alle prime luci del Duemila: per usare le sue parole, ha scelto l'onorevolissima via del *seppuku*, il suicidio rituale dei samurai, e si è tirato fuori. Dal primo gennaio di quest'anno, senza clamori dunque, coloro che facevano parte del Luther Blissett Project da più di un lustro hanno smesso di usare il nome multiplo. E adesso si chiamano Wu-ming. Che in mandarino significa "senza nome".
Perché Luther Blissett, a proposito, non esiste come individuo, esiste, anche se la parola è un po' ostica, come Con-dividuo. Nel senso che dal 1995 almeno quattrocento persone n Italia, e molte di più all'estero, hanno assunto questo nome (che in origine è quello di un ex calciatore del Milan, un po' bufala anche lui) per firmare azioni quasi sempre rivolte contro i media.

pag.50:

MUORE LUTHER BLISSETT E NASCE WU-MING

Il gruppo famoso per le sue beffe mediatiche assume una nuova identità

 

di Loredana Lipperini (segue dalla prima pagina)

Qualche vecchia gloria? La lettera al Resto del Carlino di una prostituta sieropositiva che per vendetta bucava i preservativi dei clienti, la scimmia pittrice annunciata dai quotidiani fra gli appuntamenti clou della Biennale di Venezia 1995, le finte messe nere trasmesse come scoop da un paio di telegiornali nazionali, il libro-bidone rifilato alla Mondadori, e via così fino a Darko Maver, l'artista seppellito nei Balcani dai bombardamenti della Nato (e che però non è mai esistito).

Perché suicidio? Per dirla con le parole dei quattro autori di Q (il fortunato romanzo che ha superato il tetto delle 60.000 copie, uscito lo scorso anno per Stile Libero di Einaudi), perché, come sosteneva Cary Grant, è meglio andarsene un quarto d'ora prima d'aver annoiato gli altri. Caso più unico che raro in un mondo dove anche le culture antagoniste cedono con facilità estrema alla malia del prime-time, e dove un ex hacker come Raoul Chiesa diventa una superstar contesa fra Gilletti e Cucuzza. Così, mentre il Luther Blissett Project si arricchirà di energie fresche, gli ex-Blissett si dedicano ad altro. Per esempio, proprio i quattro autori di Q (Roberto Bui, Giovanni Cattabriga, Luca Di Meo e Federico Guglielmi) hanno dato vita, come abbiamo detto, a Wu-ming, qualcosa di cui si parlerà. Wu-ming è una factory, un marchio gestito da "un collettivo di agitatori della scrittura". Oppure, per essere più precisi, è un'impresa politica autonoma. Meglio ancora, spiegano i fondatori, "un laboratorio di design letterario...".
Per dirla con il Monty Python's Flying Circus: "E ora, qualcosa di completamente diverso!".
"Ci siamo costituiti in impresa, e la nostra ragione sociale è raccontare storie, con diversi linguaggi e supporti: romanzi, sceneggiature, reportage, concept per videogiochi o giochi da tavolo e così via. Ci può anche capitare di proporre e curare storie scritte da altri, come abbiamo fatto per *Libera Baku Ora*, l'eccellente romanzo di Riccardo Pedrini (appena pubblicato nella collana Vox di Derive Approdi, n.d.r.) poi entrato nel progetto come quinto membro."
Perché un nome cinese?
"Perché ci sembra che il futuro ecologico e sociale del pianeta dipenda in larga misura da ciò che succederà nella Cina continentale, sovraffollata, iper-inquinata, afflitta da uno stomachevole mix di liberismo economico e stalinismo politico".
Wu-ming si traduce "senza nome". Luther Blissett, se mi passate l'ulteriore collegamento, era un nome multiplo. Dunque?
"Dunque la scelta serve anche a ricordare a tutti che si tratta di un progetto collettivo e che non desideriamo diventare divi del jet-set letterario. Vogliamo sfidare il capitale culturale sul suo stesso terreno, non diventarne gli orsi ammaestrati. Comunque, useremo la sigla così:
ciascuno di noi, procedendo in ordine alfabetico, ha un nome composto da Wu-ming più un numerale cinese: Bui è Wu-ming Yi (Senzanome Uno), Cattabriga è Wu-ming Liang (Senzanome Due), Di Meo è Wu-ming San, Guglielmi Wu-ming Si, Pedrini Wu-ming Wu. Tutti i progetti approvati dal Direttivo saranno firmati Wu-ming. Come in quei gruppi musicali dove la formazione si modifica, i membri vanno e vengono, ma il nome della band resta invariato".
E come intende porsi Wu-ming nel sistema editoriale italiano?
"Se intendi come gestiremo la nostra immagine pubblica, la nostra linea di condotta rimane: 'essere presenti ma non *apparire*: trasparenza di fronte ai lettori, opacità verso i media". Ovvero, niente culto del 'personaggio', con servizi fotografici, comparsate televisive, gossip salottiero e quant'altro. Sul piano strategico, Wu-ming sarà un marchio di qualità trasversale, indipendente da una singola casa editrice. Tratterà con i partner editoriali da impresa a impresa. Il rapporto 'romantico' tra autore ed editore è morto e sepolto. Ne prendiamo atto e non lo rimpiangiamo."
Questo significa anche mantener fermo il principio blissettiano del no-copyright?
"Sì. I prodotti firmati Wu-ming saranno liberi da copyright, di volta in volta con le specificazioni e limitazioni che riterremo necessarie. La libera riproducibilità del testo non va comunque confusa con la rinuncia a proventi e royalties. Quest'ultima scelta varrà solo per le edizioni dei nostri libri nella Repubblica di Cuba, nostro (modesto) contributo al rilancio delle attività editoriali e culturali sull'isola, messe a dura prova dal perdurare dell'embargo imposto dagli Usa."
Il nome Wu-ming debutterà in autunno con la biografia di Vitaliano Ravagli, un sessantasettene di Imola che nel 1956, per canali clandestini del tutto estranei al Pci, si arruolò e andò a combattere in Laos contro i francesi...
"Sì, e conterrà interessanti rivelazioni storiografiche sul dissenso armato a sinistra del partito nell'immediato dopoguerra e per tutti gli anni Cinquanta."
Poi ci sarà 54 che uscirà per Einaudi l'anno prossimo e che si svolge, come da titolo, nel 1954, fra Italia e Jugoslavia, con apparizioni folgoranti di Cary Grant, Lucky Luciano e Tito... Dopo Q, la Storia continua ad avere un ruolo di primo piano nelle vostre scelte narrative. "Perché è un grande serbatoio di vicende che aspettano solo di essere raccontate come Dio (non) comanda. La nostra missione è ripescare storie di conflitti, sottrarle alla narrazione dei vincitori, smontarne e ricostruirne l'epos, riproporle sotto un'altra luce. Scriviamo i romanzi che vorremmo leggere, lavorando sui coni d'ombra della Storia (o delle storie), su vicende mistificate o dimenticate. Ciò che conta è mettere anni-luce tra noi e il romanzo storico 'borghese' o ipercommerciale: vero protagonista della Storia (e delle storie) non è il Grande Personaggio (Ramses, Alexandros, Napoleon), bensì l'anonima folla dei comprimari e, dietro di essi, la brulicante 'moltitudine', il reticolo di eventi, destini, movimenti, vicissitudini umane".
Ancora una cosa, e davvero ancora l'ultimo raffronto con il Blissett Project: si può "essere" Wu-ming solo firmandosi così, come avveniva con il nome Luther Blissett?
No. Sul lungo termine Wu-ming è un progetto 'espansivo', ma non 'viralmente' inclusivo come era il Luther Blissett Project. Vogliamo procedere per gradi. Difatti le 'iscrizioni' sono bloccate fino all'uscita di 54, cioè fino al 2001 inoltrato".

 


[box:] QUEL MITO RICORDATO IN UN CD

Tra le iniziative "postume" anche la ristampa del testo-chiave

C'è suicidio e suicidio. Quello con cui diverse soggettività del Luther Blissett Project hanno smesso di utilizzare il nome multiplo con cui beffavano, scrivevano, sgusciavano dentro e fuori televisioni, giornali, radio, case editrici, non è, come tengono a sottolineare gli stessi che hanno fatto "seppuku" (che è il suicidio rituale del samurai), la fine di Blissett, ma l'inizio di una nuova fase: "Smettere di usare questa sigla, ma proseguire un cammino". Così è perché dopo le ultime due azioni ufficiali (il finto artista Darko Maver e il finto sito giubilare del Vaticano) arrivano due celebrazioni post mortem molto, molto vitali. Per cominciare, un compact disc realizzato dall'Associazione Psicogeografica Romana che porta il titolo della più nota *fanzine* legata al progetto, "Quaderni rossi di Luther Blissett", e che miscela suggestioni, suoni, pensieri scritti del Medesimo. A seguire, la ripubblicazione presso Stile Libero di Einaudi di uno dei testi teorici chiave del Blissett-pensiero, *Totò, Peppino e la guerra psichica 2.0* (pagg.230, l.17.000), uscito tre anni fa per la piccola e sofisticata AAA di Vittore Baroni e Piermario Ciani. Dove ripercorrere la nascita del mito, le tecniche di comunicazione-guerriglia, gli estratti filosofici del pamphlet *Mind Invaders* (che uscì per Castelvecchi), brani di trasmissioni radiofoniche e, naturalmente, la ricostruzione delle beffe più note. Sempre tenendo a mente che Blissett, come dice nell'introduzione, "ha un'infinità di corpi, molti dei quali rimarranno in vita nonostante la morte di alcuni altri..." LO. LIP.

 


Ed ora, la risposta fantasma:

Dopo il caso Maver e la beffa telematica del falso sito giubilare www.vaticano.org, sono in arrivo altre due uscite di Luther Blissett, ovvero il Cd e il libro. Il progetto, dunque, continua dopo il seppuku, come del resto avevate annunciato. In quale rapporto wu-ming è e sarà con il LBP?

"Il suicidio rituale simbolico riguardava solo i "veterani" del LBP italiano, e in particolare le "colonne" bolognese e romana, che aderirono al Progetto nel lontano '94. Il libro e il CD sono uscite postume di questi nuclei storici, spiegano e celebrano il nostro addio. Ma la leggenda di Blissett prospera ancora, in Italia e in molti altri paesi, grazie ai molti che continuano a servirsi del nome. Blissett non smette di colpire. La realtà smentisce quei critici superficiali che, dopo l'operazione Q e l'uscita allo scoperto di noi quattro, ci accusarono di "carrierismo" e, retrospettivamente, di "verticismo" in seno al LBP. Secondo loro avevamo inferto un colpo mortale al nome multi-uso, per il puro ludibrio di accreditarci come ex- "eminenze grigie". Ma noi abbiamo sempre detto di essere solo lo 0,004% del Progetto, e i fatti ci danno ragione: non c'è mai stato nessun vertice. Ora, non diventeremo di certo "blissettologi", non vogliamo più parlare del passato. wu-ming è un'altra cosa."