26 Nov 1999

Il tarlo come Luther Blissett

Scrivo da un paese dell'Appennino tosco-emiliano. Questa storia del nome collettivo ha causato dalle nostre parti una specie di mutazione in una vicenda che era già fuori dall'ordinario. È iniziata quest'estate a causa un cartello messo dalla comunità montana ad Orsigna con sù scritto "Foresta di Maresca". Ciò scatenò una contesa tra i due paesi che si trasformò in un contrasto poetico. Quasi ogni giorno si trovavano nei due paesi appiccicati ovunque volantini con poesie firmate con vari pseudonimi.
Il primo ad iniziare fu un certo "tarlo". Già alla sua seconda poesia si comnciò a pensare che non fosse lo stesso della volta prima. Questa è una prima analogia con lb, un nome sotto il quale agiscono varie persone, non necessariamente coordinate tra loro.

Siamo in un paese di montagna tra montanari, lontano anni luce dai movimenti politico-culturali bolognesi; giovedì scorso è nevicato, la gente è tutta indiavolata col comune che ha spalato, male e in ritardo, solo la strada principale; le borgate sono quasi isolate; qualcuno è murato in casa da mucchi di neve buttata dalle spalatrici. Stamani è comparso in varie copie un'altro scritto del tarlo che ha interpretato e messo in versi le continue proteste popolari. Sospetto che non sia né il tarlo della prima poesia, né quello della seconda, ma qualcuno che è rimasto contaminato dalla presentazione di Q a Quarrata P.T il mese scorso, e che non si è firmato lb solo perché sarebbe stato individuato immediatamente.
Allego in calce la poesia di stamani ed una specie di riepilogo stile cantastorie della vicenda del cartello.

Ho trovato altre sorprendenti affinità con la teoria del nome collettivo ed un personaggio di alcuni miei scritti, che non ha mai avuto un nome. Molti lettori(in totale una trentina tra amici e conoscenti) ripetutamente chiedono <ma chi è ?> ed io a spiegare <ma cosa importa chi è ? l'importante è quello che dice e quello che fa.>Al personaggio in questione andrebbe a pennello il nome Luther Blissett. Sto pensando se battezzarlo(ha, ha) lb per la prossima uscita. Sarebbe forse la prima volta che lb non è qualcuno che si muove nella realtà, seppur nascostamente, ma il personaggio di una finzione.
Oppure, dato che non mi è mai piaciuto scribacchiare il mio nome in qua e là, non so perché, potrei mettere lb come nome dell'autore. Deciderò istintivamente pochi giorni prima dell'uscita di Ventun Giorno di cui si parla in un'articolo a www.geocities.com/SoHo/Museum/5818/osservatore2.htm deciderò a caldo al momento se usare lb in un modo o nell'altro o nessuno dei due. Intanto, pochi minuti fa, ho tolto la dicitura "all right reserved" messa nelle mie pagine nel 1996 più per gioco che altro.

buon proseguimento
à bientot
lèò

p.s: il capitolo su Tile Bussenschute era fenomenale!

 


Nevica

Notte di toni, lampi, non si chiude occhio
và via la luce, infuria il temporale
quando ci s'alza la neve è al ginocchio
bisogna darci da fare con le pale.

La spalatrice è "subito" passata
più che altro per farsi notare
davanti alle porte la neve ha ammucchiata
aumentando il lavoro di spalare.

La via centrale è piena di cavalloni,
ci sembra quasi una trincea
c'è da cascare in terra ruzzoloni
d'accidenti se ne sente una marea

qualcuno che stà al Paradiso(*)
è rinchiuso fino a primavera
il comune per far buon viso
gli manda a dire "aspetta e spera".

non si ricordano mai delle frazioni
né prestano ascolto alle lagnanze,
tu li vedi solo per l'elezioni
per venire a raccattar preferenze.

È successo eguale per il giro in bicicletta
che passerà dappertutto fuor che a Maresca.
Qui è l'ora che la storia smetta!
Fra un po' c'è rimasta solo l'acqua fresca!

Quelli là al paese del comune
arraffan tutto a quattro mani,
l'altre frazioni rimangano digiune,
stavolta si son presi anche Pantani!

Ora hanno aumentato la spazzatura
e anche la distanza dai bidoni
chi pole carica i sacchetti e và in vettura
quelli che non possano, fan gran passi da pedoni.

Sarebbe meglio staccarsi da San Marcello
e andare sotto l'orsignani
l'han fatta tanta lunga per un cartello,
ma alla fin dei conti mi sembran più cristiani!!!

il tarlo

 

(*) Paradiso: nome della borgata più settentrionale del paese.

 


Il giorno dell'eclisse

Un mattino fatal, al Contadino
uno scrittore s'alza con un presentimento
e poiché diventato è un po' indovino,
vede del brutto in quel che porta il vento.

-Beh, il sole c'è, ora vo' fori e chiudo,
mi metto questa tonaca d'oriente
e quando arriverò all'Orso 'gnudo
le novità me le diran la gente-.

-Caro mio-, gli dice un pecoraio
-chi è stato non lo sò vattelappesca
lassù in cima, vai a veder che guaio,
c'è un cartello: foresta di Maresca!

Qui c'è qualcuno che le carte imbroglia
e crede che 'l giudizio quassù non cresca,
basta metter piede fuori dalla soglia
che è diventato tutto di Maresca!!!-

Piano piano nel cielo il sol s'oscura
Ascoltò il pastore, lo scrittore e dopo disse:
-L'Orsigna non diventerà Maresca, non aver paura!
- E tutto iniziò così il giorno dell'eclisse.

-sentite, ora io vo' dai giornalisti
e faccio metter la cosa sul giornale,
e voi di notte senza esser visti,
quel cartello andate a rilevare-

Si scoprì al catasto che in era medioevale,
non lo sapeva la Comunità montana,
il nome della foresta originale
era quello di foresta di Cavinana!!!

Ma di questo meglio sarebbe non dir niente
che la contesa è scottante e siam già caldi
è bene non coinvolger altra gente,
ci mancherebbe che c'entrassero i Maramaldi!

Il cartello sparì che fu un mistero,
qualcuno andò anche a cercarlo,
venne fuori un gran casino per davvero
e sul più bello, saltò fuori il tarlo.

La sù poesia risultò pungente
dal maggerin d'Orsigna la risposta
poi ci furon bachi ed altra gente
a far poesie, inviate anche per posta.

A Maresca e Orsigna apparvero murali
dove ogni poesia era mostrata
poi c'eran foto e articoli sui giornali
ed ognun aspettava l'ultima arrivata.

Son poesie scritte così, spontaneamente
senza pretese d'osservar rimario
eppur son piaciute a tanta gente
passando avanti al premio letterario!

L'altro giorno, sopra quel di Maresca
Con mossa notturna, un po' maligna,
Roba da non credere!pazzesca!
Il cartello diventavaforesta dell'Orsigna!!!

Un fungaio fu 'l primo a rendersene conto
che gli caddero funghi e panier marrone
-ma ci vedo bene o son diventato tonto!
dev'esser stato lo scrittore, quel barbone!-

La storia continua con le vignette addirittura
e di nuovo sul giornale pubblicata.
povera Comunità Montana, che brutta figura
con que' cartelli non l'ha per niente indovinata!!!

il baco del 1999