Corrispondenza Blissett - Flores d'Arcais
At 18.28 02/06/99 you wrote:
Cari Luther, Severino mi aveva annunciato una vostra telefonata. Che
non arriva, e dunque rilancio la proposta, poiché il numero di MicroMega
sta per chiudere.
Sono interessato a un intervento vostro sul tema del terrorismo e nuove
Br. Senza perifrasi: mi interessa il punto di vista di "alternativa"
social culturale, anche estrema (e che non condivido affato, ovviamente,
come le tesi di un libro che uno di voi mi ha dato a Torino), ma solo se
questo discorso, per quanto per me non condivisibile, contiene una condanna
esplicita e senza "distinguo" del terrorismo. Non una condanna
"funzionale" (danneggia il movimento), ma radicale (poi quella
funzionale e ogni altra che volete). Naturalmente, se questa condanna la
sentite. Altrimenti, continuerà la mia stima per la vostra grande
capacità di raccontare, e la voglia di discutere le vostre tesi sull'emergenza
che mi sembrano folli (poiché mettono in continuità episodi
fra loro davvero antagonisti sotto il profilo democratico come il 7 aprile
e la lotta alla mafia o Mani PUlite, ma unarticolo sul terrorismo che non
abbia una condanna radicale perché convinta non lo pubblicherei,
lo riterrei immorale ma anche un modo di usare furbescamente e paternalisticamente,
per scopi di vedita, il mondo di Luther e dei centri sociali.
Poiché sono in chiusura e sto completando il menabò, mi fate
sapere?
Anche se fosse un "no", ho bisogno di saperlo subito (ma spero
sia un sì, sia per motivi editoriali che politici).
un carissimo saluto,
Paolo Flores d'Arcais
Esimio Flores d'Arcais,
vista la scadenza tanto ravvicinata, forse non saremmo comunque riusciti
a rispettare i tempi di consegna. Il nostro pezzo che si sarebbe intitolato:
"Totò, Peppino e le Brigate Rosse: Note su un funerale d'emergenza",
e si sarebbe soffermato sul vero e proprio "disastro semiotico"
rappresentato dalla ricomparsa della sigla e della pubblicistica BR (disastro
paragonabile a una vera e propria catastrofe ecologica), ma soprattutto
avrebbe rilanciato le "folli" considerazioni sulla nocività e
l'eterno ritorno dell'Emergenza, già esposte in *Nemici dello Stato*.
Se a suo tempo l'Emergenza-"terrorismo" fosse stata consegnata
alla storia, questi rigurgiti sarebbero di fatto impossibili. Ma i sostenitori
dell'emergenza infinita come metodo di regolazione dei conflitti (che già
molte volte si sono espressi sulle pagine della Sua rivista), anziché trarre
da questa tragedia le dovute conseguenze sulla dannosità delle loro tesi,
ne trarranno sicuramente materia per nuove emergenze poliziesche e giudiziarie.
Per questo, con una certa perplessità, stavamo cercando di soppesare le
parole prima di intervenire su cotanto organo d'informazione, redatto da
e rivolto a professionisti dell'emergenza. Il vecchio riflesso del controllore
e del censore è arrivato giusto in tempo a fugare i nostri dubbi: chiederci
un'opinione specificando subito, e perentoriamente, da cosa NON dobbiamo
cominciare a riflettere, significa fare due volte torto alla nostra intelligenza
e libertà d'espressione: innanzitutto perché ci vengono posti esplicitamente
dei limiti ("Questo non lo potete dire!"); in secundis, perché
il Suo invito contiene già un processo alle intenzioni (intenzioni che
peraltro non abbiamo mai avuto).
Nonostante i vestiti "giusti" e le espressioni affettate, lo stile
degli inquisitori conserva il proprio tratto distintivo.
Distinti saluti,
Luther Blissett