CAZZI E POLMONI D'ACCIAIO

Alcune banalità di base sull'intervento NATO in Yugoslavia

 

Non si delira mai sulla propria madre, si delira sempre sulle nazioni, i confini, le etnie, le razze, le classi... Da un po' di anni a questa parte, tutti (chi più e chi meno: io, il Papa, Milosevic, Emma Bonino, Marc Dutroux...) deliriamo sull'Europa.

L'Europa non esiste, e non c'è nemmeno da rammaricarsene. L'identità è sempre e soltanto qualcosa che si è già perso (o meglio, che si crede di aver posseduto), e più si parla di Europa, di "Europeismo", di Cultura Europea etc. più lo spettro si allontana. L'Europa Unita è una delle più grosse frottole mai raccontate: Bundesbank, FMI, Pensiero Unico, ENFOPOL e basi americane dappertutto. Ma non giova essere "antiamericani", almeno non più di quanto gioverebbe essere "antieuropei"... Non ci sono alternative, l'unica strategia praticabile è nascondersi *dentro* l'Europa per poterne evadere beffando guardiani e kapò:

"Pochissimi detenuti hanno avuto l'idea di evadere da Dora e quelli che lo hanno tentato sono stati ritrovati dai cani. Al loro ritorno al campo generalmente vengono impiccati... Per ovviare a questo inconveniente i russi adottarono un altro metodo: un bel giorno si nascondevano nel campo; ad esempio, sotto un Block; li si cercava dappertutto fuori che lì, e naturalmente non li si trovava; allora, in capo a otto giorni le ricerche venivano abbandonate. A questo punto uscivano con un Kommando ed evadevano realmente avendo dalla propria tutte le probabilità di successo, dato che non li si cercava più."

(Paul Rassinier, *La menzogna di Ulisse*)

Bisogna stare dentro il problema sentendosi già parte della soluzione. E il problema non sono l'America o l'Europa, le sovranità più o meno limitate, etc. Il problema è il capitale, la sua sovranità illimitata.
Già disturba il fatto che si debba parlare di epifenomeni quali sono le etnie e le spinte nazionaliste/nazionalitarie, quando il movimento tellurico che crea subsidenze e smottamenti è ancora e sempre lo scontro tra classi, la divisione del lavoro a livello mondiale. Ma certo gli epifenomeni hanno la loro importanza, e devastanti conseguenze pratiche...

I bombardamenti sulla Serbia provano che l'Europa non esiste, e non esiste nemmeno l'Italia. Non escludo a priori che l'asfittica diplomazia tiri fuori dal cilindro una nuova Sigonella, ovvero una tanto spettacolare quanto innocua affermazione di "sovranità nazionale", ma mi permetto di essere scettico: questo governicchio è composto da mezze tacche e mezze seghe, ominicchi e quaquaraquà, talmente abituati a parlare dell'ondivaghezza dell'UDR e del sovraffollamento del "gruppo misto" da non riuscire a immaginare che esiste un "resto del mondo" oltre il grottesco provincialismo che li imprigiona e tiene in vita come fosse un polmone d'acciaio. Basti vedere che il ruolo di "coscienza critica" della coalizione è stato lasciato al PDCI, congrega di coglioni che s'accontenta del fatto che i "nostri" aerei non sgancino bombe, mentre lo Stivale è ridotto a colossale portaerei... Siamo ben oltre quello che Lenin chiamava il "cretinismo parlamentare". Saluterò con vero tripudio il giorno in cui una parte del sangue che si sta spargendo ricadrà *anche* sulle teste di Cossutta, Diliberto e compagnia.

Non esiste nemmeno il Kossovo: siamo seri, che ce n'è mai fottuto dei kossovari? Non sono il primo né sarò l'ultimo a scrivere che si tratta di un pretesto assolutamente inverosimile. Mi ricrederò solo quando vedrò aerei americani bombardare il Marocco per impedire la repressione del popolo saharawi.

Ci sono voluti anni prima che si mettesse in dubbio la veridicità dell'incidente del golfo del Tonchino (il pretesto con cui si scatenò la guerra in Vietnam), mentre stavolta alle fregnacce su Rambouillet non ci crede proprio NESSUNO, nemmeno chi in questi giorni afferma il contrario.

Il fatto che quest'incredulità sia lungi dal trasformarsi in dissenso aperto è un altro paio di maniche... Ma spiegate ai "mitici" contribuenti - come qualcuno sta cominciando a fare - che i loro soldi vengono usati per difendere degli albanesi (forse l'etnia meno popolare e più discussa mai approdata nelle città italiane), e aggiungete che la conseguenza sarà un flusso di decine di migliaia di profughi, e molto presto vedremo in azione il Partito (trasversale) del NIMBY [Not In My Backyards = non nel mio cortile]: No alla guerra in Serbia perché... produce microcriminalità.

Del resto, la globalizzazione non può che riprodurre particolarismi, e l'Europa è già adesso un paesotto di bifolchi che non vedono oltre la propria epistassi: la "Zero Tolerance" domestica e quella internazionale sono destinate a entrare in contrasto. "Non è mica Milosevic a mandare le puttane sotto casa mia!", penserà e dirà a voce alta il cittadino zero-tollerante, ignorando che, in un certo senso, è stato proprio Milosevic a farlo! :-)

Poteva trattarsi del Kossovo o di qualsiasi altro pretesto, l'importante era far sentire la presenza dei carabinieri, ribadire che sul suolo "europeo" non si tollera alcun polo antagonistico alla NATO. Sprattutto, questa maschia prova di forza è una conferma di identità che l'Alleanza deve dare a se stessa nel momento in cui più che un conquistador sembra una chioccia, e accoglie - poco mascolinamente - sotto l'ala paesi dell'ex-blocco socialista che abbisognano di un po' di tepore e di coccole. C'è bisogno di ritemprare la Corazza Caratteriale dell'Alleanza, far vedere che le palle (ancorché poco usate) sono sempre lì al loro posto, e che Milosevic o chi per lui non può permettersi di romperle.

Ma, come già detto sopra, l'identità è sempre e solo qualcosa che si è già perso, (proprio come i diritti: si comincia a difenderli e a rivendicarli quando la loro violazione è ormai prassi costante e indiscussa). E così questo gigante dai riflessi lenti, questo pezzo d'omone che in 50 anni non ha mai scopato, sentendosi in crisi e obsolescente, decide che non vuole morire vergine e stupra la prima cozza che passa per la strada: la Yugoslavia.

Come suol dirsi tra maschi fallocrati, "per andare con quella ci vuole uno stomaco di ferro e un cazzo d'acciaio", e infatti il cazzo della NATO *è* d'acciaio. Quanto allo stomaco di ferro, purtroppo siamo noi ad averne bisogno: vogliono farci digerire quintali di merda pseudo-umanitaria.

In questi casi, lo "ius resistentiae" consiste nel ficcarsi due dita in gola e rigurgitare tutto.

Di "arte della guerra" se ne vede ben poca. Sun Tsu, se fosse vivo, bacchetterebbe sulle nocche i generali dell'Alleanza atlantica. Siamo solo alla quarta notte di guerra, e già non sanno più che cazzo fare: si arrampicano sugli specchi, sproloquiano di "fase B" (come "Bullshit"?)... Un branco di dementi che gioca a Risiko nella ludoteca del manicomio. Per non parlare di Clinton, che i posteri ricorderanno come un eccezionale fomentatore di anti-americanismo. Ogni suo intervento "umanitario" non fa che accrescere l'odio. Come diceva Malcolm X, "i galli della violenza torneranno nel pollaio dell'uomo bianco": gli Stati Uniti si sono scelti il ruolo dello "sbirro cattivo" senza che ci sia nessuno a impersonare lo "sbirro buono" (il consiglio di sicurezza dell'ONU non lo sbatterei nemmeno a dirigere il traffico!), e qualche loro rappresentante, un giorno o l'altro, farà la fine di Calabresi. Allucinati, ricorreranno sempre più spesso all'aritmetica di Kappler: "per ogni americano ucciso, dieci non-americani arrostiti vivi". In queste condizioni, qualunque sociopatico con un arsenale potrà legittimamente presentarsi come eroe della resistenza, come già hanno fatto Saddam, Milosevic e Osama Bin Laden... È in arrivo una tempesta di merda, se non sapremo, noi che siamo dentro il problema, essere parte della soluzione.

Occorre rifiutare quello che Marx, con profetica icasticità, chiamava il "totalitarismo dei diritti dell'uomo". La difesa dei "diritti umani" è oggi il principale pretesto per scatenare i guerrafondai.

L'intervento in Serbia arriva dopo anni di propaganda contro il "macellaio Milosevic", di dicerie sui presunti "snuff movies" girati dai cetnici durante la prima guerra yugoslava (qualcuno ne ha mai visto uno?), di messe in scene farsesche come quella del Tribunale dell'Aja... È innegabile che quello di Belgrado sia un regime autoritario, repressivo e liberticida, ma le rivelazioni sulla finta strage di Timisoara (Romania, 1989) dovrebbero farci riflettere e pensare due, tre, infinite volte prima di credere a qualunque leggenda urbana ci venga propinata dallo Shit Department della CIA.

Ogni volta che una nazione, un esercito e/o un capo di stato vengono accusati di "crimini contro l'umanità" e quant'altro, bisognerebbe verificare chi si sta arrogando la rappresentanza del genere umano. Si scoprirà facilmente che il più pulito di questi "umanitari" ha la rogna allo stadio terminale. Ad esempio, per quanto riguarda l'Italia, quelli in prima fila a chiedere nuove Norimberghe (la Bonino, Pannella, il "trans-partito" radicale...) hanno appoggiato entusiasticamente ogni massacro e pogrom compiuto da Israele dentro e fuori i suoi confini. A paragone del loro amico Begin, Milosevic è un vero buontempone.

Gli USA sganciarono sul Vietnam migliaia di bambole esplosive, che esplodevano mentre le bambine ci giocavano, conficcando nei loro corpi innumerevoli schegge di materiale plastico non rilevabile dai raggi X, quindi non rimuovibili chirurgicamente. E il napalm? Splendida invenzione, una sostanza che continua a bruciarti vivo anche se ti tuffi in acqua.

Molte altre armi super-letali furono sperimentate a Panama nell'89, sull'Irak nel '91 e nel '98, e ovunque lo zio Sam sia intervenuto a difendere la sua "pax romana". Se questi non sono "crimini contro l'umanità"... Ma non vedremo mai il generale Schwarzkopf sul banco degli imputati, perché lui è uno degli sbirri che ha condotto le indagini, fa parte della "polizia giudiziaria" internazionale. Dunque, non ci resta che rigettare in blocco questa giustizia in cui non esiste terzietà del giudice e, come su Cardassia (cfr. "Star Trek -Deep Space 9"), le sentenze di colpevolezza sono già scritte prima dell'udienza. Diffidare sempre di chi la mena troppo coi "crimini contro l'umanità", e continuare ad avversare, sabotare, ridicolizzare queste operazioni di polizia.

 

Luther Blissett, 28 marzo 1999