Luther Blissett, Bologna, 16 febbraio 1999
Ennesima figura barbina di Panorama
I vecchi trucchi sono quelli che riescono meglio!
Negli anni scorsi Luther Blissett ha giocato diverse beffe al gruppo
Mondadori/Berlusconi e, più precisamente, a Panorama. Potremmo citare la
campagna di contro-disinformazione sullo pseudo-Blissett Net.gener@tion
(pubblicato da Oscar Mondadori), o la truffa internazionale ai danni di
Mr. Franco Recanatesi, che a Londra intervistò un inesistente guru sadomaso,
il Rev. William Cooper (beffa rivendicata sulle pagine de L'Espresso). Ma
si è messa in pratica anche una più sottile strategia stillicida: nel
biennio 1995-96 diversi cronisti e redattori hanno azzardato diverse ipotesi
su chi si nascondesse dietro lo pseudonimo multiplo, su chi fosse il "fondatore"
etc. Il più delle volte hanno riportato assurde dicerie che abbiamo fatto
circolare con molta non-chalance; ne è risultata una ridda di nomi, uno
più improbabile dell'altro: "lo psicogeografo Fabrizio Giuliani",
"l'editore Giancarlo Guglielmi", "il critico musicale Vittore
Baroni", "il lupo di mare Remo Labarca" etc. etc. Un bell'esempio
di immaginazione delirante fu l'articolo di Luca De Biase "Chi ha paura
di Luther Blissett" (Panorama, 28/3/1996, pagg.70-71), in cui una versione
inglese on-line del diario di Giacomo Pontormo (pittore del XVI secolo)
veniva scambiata per un sito di Luther Blissett!
Dopo tante cazzate, il lupo non ha perso il vizio di offrire la zampa alla
tagliola (leggi: il cerca-scoop offre ancora collo e polsi alla gogna).
Sul numero di Panorama che colpirà le edicole venerdì 19 febbraio,
la redazione "Società e spettacoli" (responsabile: Raffaella
Finzi), con la tipica sicumera di chi riporta voci "affidabili",
attribuisce il mio romanzo Q (in uscita per Einaudi Stile Libero) a tali
Federico Bui e Roberto Guglielmi. Oooooonnnnk! "Riprovate, forse sarete
più fortunati!". L'ennesima voce messa in circolazione a Bologna per
il burchiellaro di turno, l'ennesima disponibilità a cascarci, nel solco
di un'ingloriosa tradizione. E il gioco prosegue: chi l'avrà scritto questo
libro? Chi è la mente, il "Grande Vecchio" oppure "l'autore
emergente"? Chi c'è "dietro"? La mentalità borghese recinta
il campo della fantasia e lo semina di Autori, di copyright, di Grandi (o
piccoli) Nomi, impedisce di pensare che la scrittura e la creazione sono
in tutto e per tutto progetti collettivi, che le idee non possono avere
proprietà, che il "genio" non esiste, c'è solo una Grande Ricombinazione,
cosa che Blissett cerca di dirvi da anni, o stolidi difensori della proprietà
intellettuale. Q è il prodotto dell'insurrezione invisibile di un milione
di menti (e di due milioni di gambe che sferrano un potente calcio in culo
a Giovanni Paolo). Per più di tre anni il popolo di questa grande Rete
degli eventi ha riversato nel libro centinaia di sottotesti e sottostorie.
Se a produrre e limare la sintesi sono stati un pugno di nomi più o meno
noti (o anche un solo non-autore), ciò ha ben poca importanza, ma se proprio
non resistete alla curiosità, tranquilli/e: i disvelamenti arriveranno
al momento giusto. Quanto all'immenso plot (che contesta la civiltà cristiana
fino alle sue radici più profonde), l'allegoria verrà spiegata nelle
"glosse", già pronte per la pubblicazione in forma di saggio
col titolo Nemici dello Stato (l'editore verrà rivelato quando lo riterremo
opportuno). E ora, avanti un altro gonzo!
Luther Blissett Project