"Distruggere Marco Dimitri con ogni mezzo!"

"Il Pubblico Ministero Lucia M***** torna alla carica con l'ennesima grandinata di imputazioni contro i Bambini di Satana, nelle persone di Marco Dimitri e Alessandro Chalambalakis, accuse interamente basate su una "chiamata di correo" da parte di Emanuela Ferrari, ex-iscritta all'associazione, già co-imputata di Dimitri & Co. al processo di primo grado."

Luther Blissett Project, Bologna, febbraio 1999

 

È di poco più di un mese fa la notizia che Emanuela Ferrari era stata trasformata in "pentita" (o "super-teste" che dir si voglia) e che stava collaborando con la M**** all'elevazione di nuove accuse. Noi del LBP abbiamo incontrato personalmente Emanuela Ferrari in un paio di occasioni: in data 31 maggio 1998 era tra gli spettatori della nostra conferenza "Satana e i pedofili ballano la techno su Internet", svoltasi al Link con la partecipazione di Bifo, Antonio Caronia, Dimitri e i semiologi Lucio Spaziante e Federico Montanari. Dimitri ci presentò la Ferrari, sua amica da almeno dieci anni, e insieme ci raccontarono diversi aneddoti risalenti alle prime inchieste sulle loro attività esoteriche. La seconda volta la vedemmo a una riunione congiunta LBP-BdS, svoltasi il 30 settembre o l'1 ottobre '98 in un appartamento del centro. Discutemmo dell'organizzazione di serate-benefit per sostenere la campagna su Lasciate che i bimbi. In nessuna di queste occasioni la Ferrari ci sembrò in alcun modo una persona "minacciata" da Dimitri e Chalambalakis, che secondo la dott.ssa M**** l'avrebbero anche "costretta a subire rapporti sessuali" da parte di estranei, né ci parve "in stato di dipendenza psicologica" da Dimitri.

Eppure tali minacce e violenze vengono collocate nell'agosto scorso, nel bel mezzo del periodo che separa le due occasioni sopra riferite. L'invito a comparire è datato 2/2/999, il che potrebbe far pensare a una vendetta dell'inquirente, divenuta oggetto di satira nello spettacolo teatrale "Il caso Musti", di cui molto hanno parlato i media locali e che è andato in scena al TPO la sera del 30/1/1999, di fronte a una platea di 800 persone. Le nuove accuse contro i BdS sono al solito pesantissime. È forte l'impressione di un accanimento giudiziario ormai sconfinato nell'ossessione personale. Con il precedente teorema inquisitorio distrutto al processo di primo grado, e gli imputati assolti perché il fatto non sussisteva, si era reso necessario un nuovo processo di *pentitogenesi*.

Di cosa è accusato Marco Dimitri?

a) Con minacce e approfittando del proprio potere psicologico, "si faceva consegnare [dalla Ferrari] in più occasioni diverse somme di denaro per complessive lire 1.500.000 nonché l'ulteriore somma di lire 4.900.000., rubata dalla Ferrari dalla cassa del cinema "Rialto", presso il quale era impiegata.

b) Sempre con minacce, "costringeva [la Ferrari] a subire un rapporto sessuale da parte di persona non identificata e, comunque inconsapevole, consistente in penetrazione vaginale". A parte la solita vaghezza (vero e proprio trademark della dott.ssa M****), questa frase, se rinvenuta in un tema d'italiano, costringerebbe chi l'ha vergata a ripetere la terza media.

Di cosa è accusato Alessandro Chalambalakis?

"... minacciava [La ferrari]... dicendole tra l'altro 'fatti scopare da me o ti spacco la testa; ti ammazzo; guarda che sono sotto casa tua', nonché offendeva ripetutamente l'onore e il decoro [di Ferrari Emanuela] a mezzo telefono apostrofandola con gli epiteti 'Troia, puttana'."

Qui non solleveremmo un dubbio immediatamente affacciatosi nella mente di chi ha visto la Ferrari, perché i colpevolisti potrebbero risponderci col classico "de gustibus non est disputandum"...
Intervistiamo al telefono Marco Dimitri, che parla molto lentamente. Gli chiediamo per quale motivo, e lui spiega che proprio ora sta soggiogando psichicamente un'adepta di Livorno e, data la distanza, la sua memoria RAM di 16 mb espandibili a 64 è poco più che sufficiente. In lontananza sentiamo Chalambalakis che sta minacciando telefonicamente l'assessore Lalla Golfarelli con frasi molto pesanti: "Bella maialona fatti trombare se no ti spacco la testa". Restiamo basiti. Ecco cosa ci dice Dimitri:

"L'accusa parla di molestie telefoniche da parte di Alessandro Chalambalakis. La data non è specificata ed è approssimata alla prima quindicina di agosto 1998. Alessandro dall'1 al 5 agosto era ad Amsterdam, il 6 era con me ed il 7 è partito per Riccione con amici. L'accusa parla di frasi precise: 'Sono sotto casa tua', 'fatti trombare' ecc. Ovviamente l'accusa si spinge oltre, parla di estorsione di cifra che si aggira attorno ai sei milioni e mezzo che io avrei fatto sottrarre dalla Ferrari, SUCCUBE dei miei poteri (di che natura?), un lento e reiterato prelievo di contante dietro mie minacce..."

Parlaci di questa presunta estorsione...

"Il racconto della Ferrari è atto a coprire un furto da lei veramente commesso sul suo luogo di lavoro. I fatti di cui sono a conoscenza sono questi: la Ferrari aveva da poco acquistato un telefono cellulare, dopo circa un mese mi disse che il telefono le era stato sottratto una sera mentre era al pub N.10 di via Saffi assieme a suoi colleghi di lavoro, l'aveva nella borsetta ed era andata in bagno mentre i suoi colleghi erano andati alla cassa a pagare. Solo successivamente si sarebbe accorta della scomparsa del telefono. La mia domanda fu più che ovvia: 'La borsa l'hai trovata chiusa?'. Lei disse di si. Allora il mio dubbio fu che un suo collega avesse prelevato il cellulare mentre lei era in bagno perché solo chi la conosceva poteva sapere che aveva il telefono nella borsa! Le dissi anche che era molto strano che un estraneo le aprisse la borsa, le sottraesse il cellulare e le CHIUDESSE la borsa. [...] Passarono circa due mesi durante i quali la Ferrari effettivamente mi aiutò a pagare due bollette (telefono e luce) per un importo di circa un milione di lire, le chiesi un aiuto perché ero in difficoltà, andò personalmente in posta a pagare. Tempo dopo mi chiamò dicendo che doveva parlarmi di persona perché aveva bisogno urgente, disse che per telefono non poteva parlare per via della presenza del padre. Arrivò qui in sede e piangendo mi disse che il cinema presso cui lavorava la voleva licenziare, perché il mese prima si era verificato un ammanco di 4.900.000 lire, l'incasso di due giornate. Questa somma le era stata rapinata sotto casa sua da due persone di colore armate di siringa, disse che nella borsetta c'era il cellulare e che quando mi aveva detto del telefonino rubato mi aveva mentito perché impaurita. Le dissi che non era colpa sua, e l'accompagnai in questura il giorno 24 luglio 1998 alle ore 14.30 circa. In seguito disse di essersi recata dal suo avvocato Roberto Bellogi per chiarire la situazione coi suoi datori di lavoro, disse che l'avvocato le aveva consigliato di accettare la richiesta di dare le dimissioni, a una mia replica dubbiosa Emanuela andò su tutte le furie e mi disse che era un problema suo, mi arrabbiai anch'io, e per risposta lei mi disse: 'Sì, li ho rubati io, va bene?!!!'. Che dovevo fare, denunciavo un'amica? Pochi mesi dopo, me la ritrovo che da la colpa a me e parla di 'estorsione', e aggiunge che l'avremmo costretta a subire una relazione sessuale con una persona NON IDENTIFICATA! Dopo dieci anni di amicizia, sono accuse che parlano da sole. Le ho telefonato per avere spiegazioni, lei mi ha detto: 'Parla coi miei avvocati', e mi ha sbattuto la cornetta in faccia. Ho poi scoperto che il suo avvocato non è più Bellogi. Ho già dato istruzione al mio legale di querelarla per calunnia."

Dimitri e Chalambalakis subiranno l'interrogatorio di polizia giudiziaria il 16 febbraio p.v. Tutto questo puzza terribilmente. Ci si consenta di aggiungere che nel tardo pomeriggio del 30/1, al dibattito su "Censura e nuove emergenze", da noi organizzato al TPO nell'ambito della serata "35 gradi", un altro ex-iscritto ai BdS (ed ex-imputato al processo di primo grado) si è presentato con atteggiamento provocatorio, ha insultato Dimitri e altre persone cercando manifestamente di farsi picchiare, e ha pronunciato la frase: "Io collaboro con la M****!". Alla buon'ora! È senz'altro meglio che l'infamia scandisca a chiare lettere il proprio nome, così capiremo quali tecniche di condizionamento stia usando la "nuova" Inquisizione.