Lo sceriffo del carnevale ha allertato i suoi sgherri.

In data 26 gennaio '99 viene spedita una lettera firmata alla redazione del carlino Ferrara contenente in allegato un "invito d'onore (!) per il Carnevale d'Europa (?)": detto biglietto è un falso senza alcun ombra di dubbio.
In data 29 gennaio '99 è però apparso sui due giornali locali di Cento uno stuolo di articoli (con tanto di prime pagine) riguardanti un presunto traffico di biglietti falsi del Carnevale di Cento, in seguito, a quanto sembra, ad una segnalazione di un cittadino centese di cui non sono state rivelate le generalità. La cosa ha suscitato le ire del cosiddetto "patron" Manservisi, che ha annunciato la sua immediata reazione, basata essenzialmente su frasi (e forse atti) del tipo:

Da "la Nuova Ferrara" "Oggi stesso presenterò formale denuncia ai carabinieri ed alla guardia di finanzia, oltreché comunicazione al sindaco di Cento" ( - miei fidati amici- n.d.L.)

Gli articolisti dei due giornali, Nuova e Carlino, hanno avuto opposte (strano no? n.d.L.) reazioni all'accaduto, e gli articoli sono stati infarciti delle consuete ed odiose montature, faziose e massimaliste, che da sempre contraddistinguono la nostra stampa, nonché, e forse è la cosa più preoccupante, di incongruenze e segni inequivocabili di "usura" della notizia: la missiva incriminata, spedita da un cittadino a quanto pare dal forte senso civico, non è stata spedita alla Nuova, né tantomeno a Manservisi, né tantomeno si trattava di una fotocopia, (come chi-osano alla Nuova) ecc. ecc. Leggendo prima l'uno e poi l'altro articolo si ha la netta sensazione che la notizia sia trapelata prima al Carlino, è evidente infatti come esso ne rivendichi con forza l'esclusiva, e solo in un secondo tempo, tramite non si sa quali loschi canali, alla Nuova, che ha mistificato mirabilmente la notizia affrontando per altro la vicenda con tono schifosamente provinciale, di parte, manicheo e quant'altro sono stati in grado di fare il giornalista Pulidori ed i suoi informatori. La segnalazione-notizia ha quindi subìto un pesante deterioramento sfilacciandosi, allungandosi e contorcendosi sotto le abili tenaglie del servaggio, della cieca adesione, parole che dopo sessant'anni davvero non avremmo più voluto sentire. Secondo la Nuova infatti "i biglietti falsificati potrebbero essere addirittura un migliaio" (o un milione! N.d.l), non si capisce né perché né in base a quale fantasia malata.

[Il 30 e il 31 anche l'attento Carlino affermava con sicurezza sconcertante che la prima domenica 1000 persone erano entrate abusivamente, segno inequivocabile che il morboso rapporto tra le due testate ha generato l'ennesima mistificazione.] Prosegue poi, nel primo articolo della Nuova, l'attento articolista Pulidori, facendo notare che "non è finita qui: "lo stesso cittadino ha fotocopiato uno di questi biglietti falsi inviandolo allo stesso organizzatore, come estrema prova di quanto segnalato", inventandosi una sua verità, una sua versione dei fatti costruita a misura di quello che lui crede che i lettori debbano sapere.

Questo è il giornalismo scandalistico di bassa lega a cui siamo sottoposti, fatto da incompetenti ed irresponsabili che credono di avere il potere, e di fatto ce l'hanno, di decidere per gli altri, e di poter modificare creativamente la realtà a proprio uso e consumo, per renderla più digeribile alle menti onnivore dei lettori.

L'articolo del Carlino non è da meno dato che, dall'alto, come detto, della sua esclusiva (c'era tanto di foto parziale del biglietto), affronta la vicenda con toni più pacati e rilassati, anche se dedica ad una notizia assolutamente priva di fondamento non solo un articolo a tutta pagina di Corrado Piffanelli, ma anche la prima pagina e le civette fuori delle edicole. Fa piacere sapere che il tragico frontale di cui si parla in prima pagina sia passato in secondo piano rispetto ad uno scoop come quello di questi fantomatici biglietti, e che anche questa volta il vile denaro di un privato valga di più della vita. E sicuramente fa vendere più giornali.

Tutto questo quando lo stesso articolista ammette la pochezza dell'imitazione, il sospetto che si tratti di uno scherzo, l'inconsistenza dello sponsor, ecc. ecc. Tutto infatti lascerebbe pensare ad uno scherzo, e quindi ad una notizia da prendere con le molle e da trattare al condizionale; no, così non è, e per il prode Piffanelli questo rappresenta probabilmente una grossa occasione, un possibile avanzamento di carriera, quindi spara baldanzosamente, con l'aria di chi la sa lunga: "l'organizzazione non ne sa nulla, né sembra che se ne sia accorto nessuno: eppure domenica circolavano biglietti falsi per l'ingresso alla kermesse (?), biglietti contraffatti che sono passati tra i 14mila "veri" (o presunti, N.d.L.) staccati dai cassieri, inviti fasulli regolarmente cambiati alla cassa con tagliandi d'ingresso, e quindi utilizzati per entrare abusivamente". Come si vede altro che condizionale! I verbi in corsivo sono in un bell'indicativo senza tante riserve o dubbi. Il fatto allora, almeno per quanto sembra di leggere, è davvero avvenuto, e non importa se sia vero fino in fondo o no, tanto, è evidente, la realtà dei media è più vera della realtà reale, e questo non l'ho né inventato io né sarà questo episodio a confermarlo più di quanti, ogni giorno, ci sommergono, anestetizzando le nostre povere menti di fronte all'incalzare arrogante del potere.

Molto interessanti sono anche i termini utilizzati dai "giornalisti", sempre vittime di abbagli e deliri di onnipotenza: Pulidori chiama "i soliti sprovveduti" gli autori del gesto (il furbone!!!), prosegue poi con "sui tavoli sommersi di carta" dell'organizzazione, come dire pieni di lavoro, di impegni. Bei messaggi subliminali dei miei stivali! La carta che sommerge i tavoli saranno forse le ricevute delle bustarelle, delle raccomandazioni, oppure il carteggio completo tra Manservisi e il bel pari Emilio Fede, suo compagno di "giochi". Questa è la carta di cui parla Pulidori, non di certo le lettere di complimenti!

Il biglietto falso è un falso, non esiste e, per quanto ne so, se cioè non sapessi di averlo fatto io, potrebbe averlo fatto anche Piffanelli, o Pulidori, anche se peggio. Chiunque potrebbe averlo fatto, perché chiunque è Luther Blissett.

Enjoy the Luther Blissett Project. Diventa anche tu Luther Blissett.