Resoconto dell'assemblea di Bologna sul "caso Musti"
Una valutazione/stream of consciousness sull'assemblea pubblica del 6 aprile, dopo 24 ore di sacrosanto riposo e distacco mentale.
Vista un certa ignavia che ha colto la scena "alternativa" felsinea nell'ultimo periodo, immaginavamo non sarebbe stato un evento di massa, ma la partecipazione è stata soddisfacente, erano occupati tutti i posti a sedere della "Sala Blu" del Link (tappezzata di fotocopie giganti delle interviste più vergognose rilasciate al Carlino da Lucia Musti) + diversi capannelli in piedi, quindi circa 130-150 persone (checché ne scriva La Repubblica, cfr. sotto). Per la prima uscita abbiamo privilegiato la qualità della partecipazione, per la quantità si può fare e senz'altro si farà di molto meglio.
Tra i presenti: svariati/e LBs; Helena & Maya della Cybercore e Rodolfo De Matteis della 2mila8 (cioè i providers querelati); gli avvocati Roberto Bellogi e Carla Mei (difensori dei Bambini di Satana al processo per il quale Lucia Musti ha appena chiesto l'appello); Marco Dimitri e altri membri dei Bds; le femministe del Centro delle Donne; esponenti della "sinistra sommersa" cittadina, tra i quali spiccava, applaudente, il semi-leggendario Cyber Joker dell'European Counter Network; infine qualche giornalista.
La prima gragnuola di interventi è toccata a Luther (in tre diverse incarnazioni), Helena e Rodolfo, che hanno riassunto l'intricata vicenda in tutti i suoi aspetti, dal caso Dimitri all'uscita di "Lasciate che i bimbi" alle lacune nel diritto informatico italiano, commentando anche un isterico articolo sulla presunta "emergenza satanismo" scritto da Lucia Musti e pubblicato da "L'Osservatore Romano" nel febbraio 97.
Un Luther ha detto: "Quando nel film di Kubrick tutti gli schiavi dicono di essere Spartaco [per impedire a Crasso di individuare quello vero], poi finisce male, perché vengono crocifissi tutti. Ma questo la Musti non può ancora farlo". E poi: "In questi anni il Luther Blissett Project ha funzionato più o meno come una 'struttura di servizio' all'interno del 'movimento', della sinistra non omologata. A Blissett si è delegata buona parte dell'elaborazione di nuove strategie di agit-prop e controinformazione. Adesso, una volta tanto, non chiedetevi cosa può fare il Luther Blissett Project per voi, ma cosa potete fare voi per il Luther Blissett Project!" (lo sappiamo, è un basso kennedismo, ma suona bene).
Rodolfo aveva mezza faccia dipinta di nero, ed ha esordito dicendo:
"Quella nera è la mia metà querelata, l'altra è Luther Blissett". Si è dato un resoconto della mobilitazione telematica e si è invitato il pubblico a tenere le antenne dritte e contribuire alle prossime iniziative, cominciando dal sostegno economico agli imputati, fino alla presenza in tribunale il 5 maggio.
Il Link si è offerto di devolvere ai querelati parte dell'incasso di una serata da stabilirsi, per coprire le ingenti spese legali. Idem il Livello 57. Il giornalista de La Repubblica ha usato a sproposito l'espressione "cercheranno di raggranellare", probabilmente non ha idea di quale sia l'incasso di un week-end mediamente trafficato negli spazi autogestiti bolognesi. Sono milioni, non "granelli".
I Bambini di Satana hanno letto un comunicato nel quale ricordavano il loro calvario giuridico, e hanno chiesto le dimissioni di Lucia Musti. Dimitri: "La Musti si ritiene diffamata? Io, se digito 'Marco Dimitri' su un motore di ricerca, trovo articoli in spagnolo, francese, inglese, tedesco... Articoli nei quali sono descritto come un seviziatore di bambini... La mia vita è distrutta, qual è allora la vera diffamazione?".
L'avv.Bellogi ha parlato dell'intoccabilità dei magistrati, dei loro abusi etc. e ha detto: "Durante la mia arringa finale, Lucia Musti scoppiò a piangere. Io non ho mai conservato nessun articolo sui miei processi, ma quello l'ho tenuto, perché per un penalista è una grande soddisfazione far piangere un PM".
Grazia Negrini è intervenuta a nome del Centro delle Donne, dichiarando solidarietà ai querelati e a Blissett e aderendo a quella che nel corso dell'assemblea è stata chiamata "la campagna Spartacus", annunciando: "Anch'io sono Spartaco, e annuncio che noi del Centro delle Donne metteremo sul nostro server un mirror del libro. Ci quereleranno? Che ci querelino!".
Il mio è un resoconto parzialissimo, altri presenti avrebbero forse "campionato" altre frasi. Frase della serata, riferita alla mise dei Luther Blissett: "È qui il raduno mod?" (Giusy).
La campagna Spartacus continua. A seguire, l'articolo (non accuratissimo) di Repubblica (pagine bolognesi) di mercoledì 8 aprile 1998
IL CENTRO DELLE DONNE A FIANCO DI BLISSETT
Solidarietà dopo la causa intentata dalla Musti
I centri sociali, i navigatori del cyberspazio e persino il Centro delle Donne si mobilitano a fianco del Luther Blissett Project, di due providers e di un editore finiti nel mirino di un magistrato che si è sentito diffamato dalla pubblicazione del libro "Lasciate che i bimbi", sul caso Bambini di Satana. Il magistrato è Lucia Musti, che rappresentava l'accusa al processo contro la setta satanica capeggiata da Marco Dimitri, Luther è l'autore del libro "offensivo", e i due providers sono chiamati a rispondere in concorso per i presunti danni all'immagine del magistrato, con una richiesta di risarcimento danni di 450 milioni. La pm chiede pure il ritiro del libro dal commercio, la distruzione di tutte le copie e dei siti Internet sui quali è stato riversato il volumetto. Ma Luther e il popolo del cyberspazio non ci stanno e passano al contrattacco. L'altra sera al Link c'è stata la prima manifestazione pubblica per fare informazione sul caso e per studiare le contromosse. Partecipazione un po' scarsina, visto che alla prima apparizione ufficiale in carne ed ossa dei Luther Blissett (elegantissimi, in nero e camicia candida) c'erano sì e no 50 persone. Queste le proposte: creare centinaia di mirror sites con la copia della citazione e del libro "Lasciate che i bimbi", mentre i centri sociali cercheranno di raggranellare soldi per sostenere le spese legali. Anche il Centro delle Donne ha annunciato l'attivazione di un "sito speculare". Al Link, l'altra sera, c'era anche Marco Dimitri e l'intero collegio della difesa al processo. "La Dottoressa Musti si sente diffamata - ha detto il capo della Bds - e cosa dovrei dire io, che sono stato in galera per un anno e mezzo senza motivo?".
Il caso Musti rappresenta l'offensiva del giudiziario contro la libertà d'espressione nel cyberspazio italiano. Occorre una mobilitazione totale per impedire che venga stabilito un gravissimo precedente legale. Non uno, ma 100 mirror sites di 'Lasciate che i bimbi' e siti di controinformazione sul crackdown! Accerchiare gli accerchiatori!
I querelati/The sued providers:
http://www.2mila8.com/Attacco.html
http://www.sexonline.cybercore.com/crackdown/
Adesioni alla data 6/4/98:
http://members.tripod.com/~blissettcrackdown
http://www.blissett.com/~blissettcrackdown/
http://www.ecn.org/deviazioni/libreria/
http://www.simona.com/bimbi.html
http://www.panix.com/~blackout/crackdown-exposed.html
http://www.angelfire.com/ky/crackdown99/cd99.html
http://www.fortunecity.com/victorian/duchamp/33/lasciate.htm
http://www.gammapop.com/lutherblissett/
http://www.catilina.com/
http://www.arpnet.it/umanisti/bimbi.html
http://www.geocities.com/Area51/Rampart/6812/bimbi.html
http://www.geocities.com/capitolhill/7424
http://www.geocities.com/SouthBeach/Breakers/3142/
http://members.tripod.com/~fabbro/Luther.htm
http://members.tripod.com/~claire98
http://members.tripod.com/~mariorossi99/cd99.html
http://www.paranoia.com/~theslurp/resources/blissett.html
http://www.altern.org/logomachie/
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