Dallo speciale Futurshow de La Repubblica on line (www.repubblica.it) di lunedì 6 aprile 98

IRRUZIONE DI LUTHER BLISSETT

"NO ALLA CENSURA IN RETE"

Il 'fantasma' dell'autore collettivo fa volantinaggio sul caso Musti

 

di Marco Ferrari Rolli

Irruzione di Luther Blissett al Futurshow di Bologna. Avvolto in un cappotto militare viola, il "nome collettivo" per antonomasia, ha fatto una breve visita agli stand della fiera, distribuendo volantini per promuovere la mobilitazione della comunità telematica sul "caso-Musti".

Il magistrato bolognese Lucia Musti ha infatti recentemente querelato l'editore Castelvecchi e due internet providers (Cybercore e 2mila8 Comunicazione) per la pubblicazione e la distribuzione online del pamphlet di Luther Blissett "Lasciate che i bimbi: pedofilia, un pretesto per la caccia alle streghe". Nel libro l'autore collettivo ricostruisce il processo bolognese contro la setta dei "Bambini di Satana" (dove la Musti era pubblico ministero e conclusosi con l'assoluzione degli imputati) con toni "ingiuriosi" e "diffamatori", secondo gli avvocati del magistrato bolognese, che ha querelato editore e provider, chiedendo un risarcimento danni di 450 milioni, il sequestro del libro e la cancellazione dai siti internet delle frasi incriminate.

Per Luther Blissett "il caso Musti, appena scoppiato a Bologna, è il tentativo di mettere il bavaglio ai cittadini della rete e di tornare contemporaneamente alla pratica del rogo dei libri. Occorre una mobilitazione totale per impedire che venga stabilito un gravissimo precedente". Il Luther Blissett Project ha quindi indetto a Bologna, per lunedì sera alle 21.30,un'assemblea pubblica al "Link" di via Fioravanti 14 e rivolge un invito particolare ai providers "Questo processo non coinvolge solo i due providers 2mila8 Comunicazione e Cybercore. Sono in gioco i destini della Rete e la liberà dei provider. È l'ulteriore tentativo di imporre l'autocensura preventiva ai provider sui contenuti delle pagine e delle comunicazioni dei loro clienti. Se passerà la linea-Musti, i provider verranno equiparati agli editori, e dunque ritenuti corresponsabili dei contenuti ospitati sul proprio sito, con conseguenze facilmente immaginabili".