Testo faxato al romanziere pulp Giuseppe Caliceti per il suo progetto di antologia di giudizi sul bicentenario del Tricolore. Siffatto progetto, sine dubbio balzano (e malsano) si spiega col fatto che Caliceti è di Reggio Emilia, dove è nato il Tricolore.
IL TRICOLORE
"Ciò che detesto del nazionalismo, più che l'odio per la nazione altrui, è l'amore per la propria"
Karl Kraus
"L'Italia vi vomita"
Striscione del Fronte della Gioventù al ritorno della nazionale di calcio dai Mondiali del Messico, Fiumicino 1986. La "o" di "vomita" era una croce celtica.
"[...] Quando il revival antifascista non basterà più e finirà lo spettacolo del 'caso Priebke', lo Stato della tortura e dell'Emergenza infinita, delle stragi e delle nuove Inquisizioni, avrà bisogno di nuovi diversivi. No problem, potrà sempre inventarsi un pericolo di 'secessione' e tentare di farsi chiamare 'Patria'!"
Luther Blissett, fine 1995
Martedì mattina, al suo risveglio, ho capito che non avrebbe retto più di tanto. Doveva andare orgogliosa dei capezzoli sui quali ieri avevo spento le Chesterfield. Decisi di tagliuzzarglieli con cura.
Era ancora in uno stato di inebetimento. Le mostrai la mazza da baseball con cui mi trastullavo da domenica notte. La stuzzicai con quella e lei emerse dalla sua condizione di stupore. Gliela conficcai nel cavo orale e lei quasi trangugiò il tampone che le avevo infilato dentro. Avrei voluto che fosse irta di chiodi. Sempre tenendola a bada con la mazza sondai con un coltello l'ustione di sigaretta sul capezzolo sinistro. Morse il tampone e dai denti sui quali avevo già pestato con la mazza si sprigionò un fiotto di sangue. Infilai il coltello fino a toccare un osso e poi lo rigirai. Tentò di gridare e il tampone le si infilò ancora più a fondo in gola. Glielo tolsi e per un attimo le sentii invocare la mamma. Io invocai la Patria e le mostrai il Tricolore. Glielo infilai di nuovo in gola e affondai il coltello anche nell'altro capezzolo.
Le parti dove l'avevo legata mostravano già dei segni di infezione. Le caviglie, segate dalle corde, coperte di pus...
"Il caso delle torture compiute dai NOCS diventa un caso politico: il Partito socialdemocratico, sempre pronto alle più basse demagogie, difende a spada tratta i poliziotti e fa eleggere il commissario Genova nelle sue liste. Il ministro degli interni Rognoni, rispondendo a una interrogazione parlamentare, nega la tortura e dice che forse ci sono stati dei maltrattamenti rimasti però isolati. Gli elogi del presidente Reagan per la liberazione di Dozier trovano ampio risalto nella televisione di stato che ignora le voci sulle torture. [...] Per un anno il parlamento ignora qual è il mandato che il governo ha dato al generale Dalla Chiesa per la repressione del terrorismo e la corte costituzionale approva tutta la legislazione repressiva, anche quella che viola i più elementari diritti del cittadino, con la giustificazione dello stato di necessità." (Giorgio Bocca, "Noi terroristi", 1985).