COMUNICAT0 STAMPA DI LUTHER BLISSETT, 3 marzo 1997

'TV7' svela la truffa mediatica sull'isteria satanista

Ieri sera TV7, settimanale del TG1, ha svelato la mia truffa mediatica sull'isteria satanista. Come sempre, è stato fin troppo facile: un video di pessima qualità e di nessun contenuto spacciato come documentazione dal vivo di messa nera + sacrificio + stupro rituale + urla strazianti. L'acme di una beffa protrattasi per oltre un anno ai danni degli organi d'informazione locali e nazionali, a colpi di false lettere ai giornali, ritrovamenti di resti di mai avvenute messe nere, comunicati di inesistenti organizzazioni anti-sataniste, messaggi criptati tra giornalisti e sedicenti adoratori del Diavolo, anonime confessioni di autoproclamate vittime di abusi rituali sparate in prima pagina senza alcuna verifica.

Tutto ciò ha messo a nudo i meccanismi di amplificazione delle isterie collettive. Proprio come nel film La seduzione del male (nei cinema in questi giorni) stiamo assistendo ad una caccia alle streghe fomentata da procure, gruppi di pressione clericali, e mercenari della comunicazione.

Lo scopo (raggiunto) della mia azione era:

1) dimostrare che le mega-inchieste sulla presenza organizzata e criminale dei seguaci di Satana si reggono sul nulla;

2) affermare che i poteri che gestiscono questo rigurgito di Medioevo non vanno temuti ma attaccati. La tigre è di carta.

Anni di montature mediatico-giudiziarie e di psicosi giustizialista di massa hanno prodotto il processo Dimitri, che si svolge in questi giorni nell'aula Paolo Borsellino del tribunale di Bologna.

Il pm Lucia Musti, la Curia del Cardinale Giacomo Biffi (per mezzo del GRIS, gruppo di ricerca e informazione sulle sette) ed il megafono militare Resto del Carlino (nella persona del serg. Roberto Canditi), puntellano giorno dopo giorno un castello di accuse infondate. Tali accuse tengono in galera da dieci mesi Marco Dimitri e Piergiorgio Bonora, vertice della setta luciferiana dei Bambini di Satana.

Ecco le caratteristiche principali del caso Dimitri:

- la sete di protagonismo di Lucia Musti, che usa la carcerazione preventiva come arma da Guerra Santa, e crea allarme sociale attraverso dozzine di interviste rilasciate ai giornali;

- le pressioni del GRIS e l'inquinamento testimoniale operato fin dall'inizio dell'inchiesta da alcuni preti esorcisti;

- il ruolo indispensabile del Resto del Carlino come ripetitore delle tesi accusatorie e come manipolatore di umori forcaioli, punitivi, sessuofobi e razzisti (faccio notare che gli altri due quotidiani locali - La Repubblica e l'Unità Mattina - tengono un atteggiamento ben diverso);

- l'assoluta inattendibilità della cosiddetta "superteste", che ha ricostruito i "fatti" cambiando più volte versione, e aggiungendo particolari sempre più grotteschi, evidentemente suggeriti dalla accusa e dal Resto del Carlino;

- la ripetuta violazione del diritto di difesa: verbali nascosti, tentativi di impedire che i giornalisti avvicinassero gli imputati e addirittura che gli imputati parlassero tra loro durante le udienze, fino al coup de théatre che sottrae la superteste al controesame degli avvocati della difesa;

- La mostruosa circonvenzione di un bambino di quattro anni (due all'epoca dei fatti contestati) da parte di genitori ossessionati, preti esorcisti e Carabinieri. Il bimbo sarebbe vittima di uno stupro rituale la cui ricostruzione non ha mai avuto alcun riscontro.

 

Un processo farsa, più consono alle procedure giuridiche di una teocrazia islamica che a uno stato di diritto.

Dimitri e Bonora, al di là di inesistenti riscontri, sono imputati e già condannati per le loro pratiche "esoteriche" e per la loro "eterodossa" condotta sessuale (comunque ben lontana dagli orrori descritti dall'accusa). Sono i capri espiatori ideali. Lo scopo della campagna culminata con questo processo è la drastica limitazione delle libertà individuali, il rafforzamento del controllo sociale, la creazione di panico sociale, l'identificazione di devianti da additare all'opinione pubblica come mostri, finanche il ripristino del cattolicesimo come religione di Stato.

Studio Aperto mi ha definito "demente", il TG1 mi ha definito "burlone"; respingo il primo epiteto e correggo il secondo: il mio obiettivo e difendere e diffondere la libertà ovunque, e non avete ancora visto niente.