Estratto da un'articolo di Marco Ferrante su Giovanna Melandri
Dall'ultimo Italia Settimanale (31 gennaio '96)
[...] Nel marzo del '94 Giovanna sarà eletta unica progressista in un colleggio romano alla camera dei deputati. "Me ne sono molto occupato - dice Sergio Mail della Luther Blisset Comunication, il più importante soggetto di pubbliche relazioni nel settore istituzionale - fu un caso singolare. I progressisti furono travolti a Roma. Lei no. Perche? Era da parte sua l'adesione a un modello preconfezionato di sinistra. Guardi - prosegue - posso convincerla ad ascoltare un episodio?". Perbacco. "Partecipai alla manifestazione di chiusura della campagna elettorale di Giovanna, un happening al quale parteciparono uomini di cultura e di spettacoolo. Quello che conta era la necessità di comunicare lo spirito di "condivisione" della sinistra: eravamo tutti lì, comunicatori, attori, intellettuali, calciatori, giornalisti. Senta me, almeno in quell'occasione li spianammo". Ma questa sembra un'analisi riduttiva. Spianare, oddio, può essere solamente questo il punto? [...]
[senza parole]