Fotti il Pizzardone Astratto

Il travolgente boom dell'esplorazione urbana psicogeografica è iniziato nel 1992, con la rifondazione della London Psychogeographical Association, che non esisteva più da quando nel 1958 questa era confluita nell'Internazionale Situazionista. Attualmente vi sono associazioni psicogeografiche a Manchester, Bologna, Roma, Brescia e Rovigo (vedi lista Contatti a fine volume). Riporto qui alcuni determinanti contributi di Luther Blissett alla teoria psicogeografica. Cfr. anche il "Bollettino dell'APB", inserto ai nn. 0 e 1/2 della rivista Luther Blissett, cit.

 


 

Intervento di Luther Blissett per il Catalogo della mostra di Nito Contreras tenuta dal 12 Ottobre 1995 presso: 0 Art Gallery Internet 30, via degli Irpini, 00185 - Roma, Tel. 06/491628 Fax. 06/4450767

 

LA RABDOGEOGRAFIA COME INVERAMENTO DELL'ARTE NELLA VITA QUOTIDIANA

 

"Guarda siamo sulla linea di ley. Vedi, corre attraverso quel circolo megalitico sulla collina... passa oltre e scende a valle."

Hellblazer n.15 (DC Comics)

 

La coscienza del territorio ha sempre avuto a che fare con un Nomadismo Psicogeografico, con uno spaesamento, con un' improvvisa deterritorializzazione. La coscienza del territorio è inevitabilmente tutt'uno con la devastazione del territorio stesso e con la sua restituzione al Piano d'Immanenza (Spinoza not dead!): la Terra, Corpo Pieno SenzOrgani, superficie non surcodificata, Spazio Liscio che ben si presta all'attitudine del Nomade. Nel momento in cui l'unità immanente della Terra fa posto ad un'unità trascendente di tutt'altra natura, l'unità di Stato, è il despota a fare corpo pieno, non più la terra... Da qui in poi il nomade, il dividuo (cfr. Nietzsche), il con-dividuo (cfr. me medesimo), la personalità desoggettivizzata diventa un elemento de-generato, da spazzare via...

Lo Stato, secondo la nota formula di Harry Kipper, programmatore di panico mediatico e artista punk, "suddivide non il popolo, bensì il territorio". L'esercizio del comando è prima di tutto costruzione totalitaria di una rappresentazione geografica che possa essere valida per tutti, unificante, in modo da creare popoli e nazioni, ovvero la legittimità stessa del comando.

Ciò che mi fa sentire affine alla sensibilità "artistica" di Nito Contreras è la sua ricerca, fatta di continui studi psicostratigrafici sul territorio metropolitano di Roma, per una definizione dei lineamenti di quella che potrebbe essere una vera e propria nuova scienza del territorio, un po' come la GeoAutonomia proposta da Hakim Bey. Scienza che ci doterebbe, oggi, degli strumenti effrattori necessari a sottrarsi dalla surcodificazione semio-psichica del territorio metropolitano, indotta dall'Architettura Spettacolare e dal moto-controllo delle forme di vita.

Chi mi conosce sa cosa penso dell'aRTE (ma non era morta? eppure ne ho visti tanti di maggiordomi nei vostri salotti!), le opere di Nito Contreras non sono sciocche "opere d'arte", ma oggetti "sacri", potenti, caricati di tante e tali suggestioni da farne ordigni utili per i processi di Decostruzione Ambientale. Tom Graves, grande maestro rabdomante inglese nonché traveller appassionato di archeologia, ha scritto su Nito: "Le sculture del Contreras, in particolar modo le Steli, sembrano poter svolgere, inserite come aghi nella terra, la funzione di nodi di energia così come le strutture megalitiche, gli antichi castri, i petroglifi e le chiese sconsacrate della Galizia, la sua terra, riconfigurando drasticamente il reticolo rabdogeografico, dirottando a volte anche di parecchi metri il percorso delle linee di flusso (ndr. leylines) più vicine (FUCK THE GEOTRONIKS! ).". Io e Tom scherzosamente (ma neanche troppo...) alcuni anni fa invitavamo chi comprasse una Stele di Nito ad abbandonarla per la città, anche casualmente, in modo da riconfigurare secondo una estetica del caos lo spazio semio-psichico urbano.

I nuovi lavori mi sembrano accogliere parte delle critiche che gli mossi tempo fa in Galizia, abbandonano progressivamente il terreno dell'arte (finalmente!) e si avvicinano sempre di più ad un'opera di rilevamento cartografico non distante nella sua metodologia dalle teorie della rabdogeografia gravesiana.

Come al solito c'è chi li prenderà per "arte", li troverete in una galleria, ma in realtà il loro posto sarebbe un atlante psicogeografico: sono mappe della città, esattamente come quelle che trovate nei tabaccai e nei negozi di souvenir, che cercano di cogliere, recuperando il linguaggio grafico del petroglifo, la stratificazione della soggettività autonoma e desiderante sul tessuto metropolitano.

 

Luther Blissett

Professore di Psicogeografia all'Università "La Sapienza" di Roma e inventore del Calcio a Tre Porte