Da "La Repubblica - Bologna" di giovedì 16 febbraio 1995, articolo di Marina Amaduzzi su Aldo Vignocchi.

QUALCUNO VOLÒ SUL NIDO DI ALDO

VALIUM CREATIVO

Vignocchi, artista da malattie mentali

 

È L'unico dei Luther Blissett che ha una identità. Ablatik, ovvero Aldo Vignocchi. Leader di una band musicale, i Kavalla Kavalla, e ora, per dissoluzione della prima, dei "Tribade Tecnica". Artista, performer, autore di brevi saggi. È uno dei personaggi più incredibili della Bologna underground. Dentro e fuori dall'ospedale psichiatrico, ha fatto delle sue malattie mentali una fonte di creatività. "Le mie crisi poetiche, standardizzate dai Tso, da indubbie capacità degli psichiatri e da una fede assoluta in Francesco Cossiga mi hanno portato ad essere un genio, per nascita e punizione". Questo è Aldo Vignocchi, un leader ascoltato dai giovani che accorrono in massa ad ogni sua esibizione. "Confermo la volontà assoluta di autorigenerarmi tramite clonazione" dice.
Vignocchi nasce, secondo l'anagrafe, 32 anni fa a Bologna. Liceo scientifico per 3 anni, poi la bocciatura. Segue il liceo artistico, "volevo fare due anni in uno, ma me ne hanno dato dispari". Quindi è venuta l'Accademia di Belle arti, "sette anni invece di quattro, gli altri passati in esaurimento nervoso".
Secondo i calendari dell'arte, Vignocchi nasce invece nel '79 con la prima rivista cyberpunk, "Cibi sonori", fatta insieme ad Andrea Renzini.
Custodisce gelosamente uno dei testi sacri per Luther Blissett, "The Mostrodical Gesture", "summa storica delle nuove posizioni dei prodromi situazionisti che ancora non contemplano il referente situazionauta". Ne esistono pochissime copie in tutta la città e Vignocchi è convinto che glielo vogliano rubare. Parla liberamente dei suoi credo, gli fa schifo tutta Videomusic, "l'eternità esiste solo attraverso il valium", "Sgarbi ha rinnovato le forme rizomatiche televisive", "sono contento del down di Bonaga e del falso arricchimento spirituale di Alba Parietti". "Amo follemente Sabino Acquaviva che ha distrutto il movimento '94 con una sola frase: 'I giovani non sanno quello che vogliono'". "La mia forma d'arte è il virtuale" dichiara, ma ammette di non sapere usare il computer che però possiede. È un artista "povero" sia delle arti figurative che della musica. Con i Kavalla suonava rock autistico, producendo ad esempio "Piccoli sistemi" per la Virgin. Con i "Tribade Tecnica" fa acido e techno hardcore. Va in giro a suonare nei centri sociali ma anche in Olanda. Famose, tra i giovani alternativi, sono le sue performance teatrali, tipo "Perdita di fiato" al Livello 57, "opera teatrale di Edgar Allan Poe con vomitate in scena" e altre delizie. Un volume fondamentale per capire Aldo Vignocchi e la sua visione dell'arte è "Cartes et figures de la terre". Mappe e piantine a non finire: "Autismo è ricercare continuamente nelle carte geografiche sé stessi". Ha una piccola collezione di "roba" Marvel: "la merce è tutto per me e la sua distruzione anche". Odia, "per motivi personali" ogni forma di graffito e di graffitismo. "Garantisco che non andrò mai a vedere un film, perché fumo, rido e piango molto facilmente". Panorama lo ha inserito tra i 100 personaggi dell'anno come primo vero artista underground di una società futuribile. La sua reazione? "Ringrazio il giornalista". (m.am.)