Da "La Repubblica" del 2 settembre 1999, pag. 21

Una gang per i Bambinelli

"Date 100 milioni ai poveri"
Calabria, quattro furti di statuette in chiesa. Firmati con un nome famoso: Luther Blissett

dal nostro inviato Pantaleone Sergi

DIAMANTE - Al quarto "Bambinello" rapito, strappato e scollato dalle braccia di Madonne e di Santi, nel Tirreno cosentino, dove i turisti si godono gli ultimi bagliori dell'estate, la gente comincia ad allarmarsi. Nessuno immagina chi si nasconde e cosa effettivamente cerca la persona o il gruppo che si nasconde dietro il nome "Luther Blisset" e conclude i comunicati con "Viva Marx, viva Debord", dopo avere intimato alla Curia di distribuire cento milioni ai poveri.

Luther Blisset è un nome celebre della rete Internet: un cyberpunk. Questo omonimo del Tirreno - i quattro furti si sono verificati nell'ordine a Belvedere Marittimo (due), Tortora e Diamante - non mostra dimestichezza con la Rete delle reti, scrive ancora i propri proclami con una vecchia Olivetti che fa tanto anarchico-chic e usa un linguaggio ripreso pari pari dai comunicati del terrorismo rosso di qualche anno fa: "Il bambinello sarà distrutto. Avete dato più importanza al danaro che al valore simbolico e sacro del bambinello. Siete falsi e falsari. Per la Chiesa cento milioni non sono niente". E quindi: "In Calabria si muore di fame, sete, disoccupazione, mafia, tangenti, usura. Il lavoro nero imperversa. La chiesa non fa nulla. Le case mancano, i beni della chiesa aumentano. Se entro 48 ore dal ricevimento della presente non saranno distribuiti i cento milioni di viveri, il bambinello sarà distrutto...".

I parroci sono preoccupati, quattro furti di opere d'arte in due settimane li spaventano. Si dice "addolorato e triste, don Antonio Ranuio, parroco di Diamante; e parla di strumentalizzazioni don Guido Mollo, parroco a Belvedere Marittimo. Fatto sta che i furti avvengono in pieno giorno e che nessuno sa come prevenirli a meno di sprangare le chiese.

E allora, andranno pure di moda i Bambinelli, faranno tanto stile per chi può esporli, ma gli inquirenti sono ben convinti che ci sia poco di "ideologico" in questi furti. Il mercato di opere sacre è sempre più attivo, le chiesette di questi piccoli centri hanno ricche collezioni del settecento napoletano.

Come il Bambinello in legno (quaranta centimetri di lunghezza) che fino all'altro giorno era tenuto in braccio dalla Madonna del Rosario nella chiesa dell'Immacolata Concenzione di Diamante. Valore commerciale? Rilevante, dice chi se ne intende, per collezionisti d'arte. "Spero che che sia l'ultimo furto", ha spiegato don Ranuio, temendo un utilizzo sacrilego di queste opere d'arte.

La banda dei Bambinelli è entrata all'opera subito dopo Ferragosto. Il primo colpo, un Bambinello del XVII secolo è avvenuto nel centro storico di Belvedere Marittimo il 16; il secondo due giorni dopo ancora a Belvedere nel convento dei frati cappuccini: obiettivo un angioletto reggicorona; ancora un Bambinello è stato rubato qualche giorno dopo nella chiesa dell'Annunziata a Tortora: dopo avere forzato un ingresso laterale il ladro se n'è andato con il Bambinello che Sant'Antonio teneva in braccio.

Infine il furto di Diamante scoperto lunedì. Nelle chiese si prega perché le statuette vengano restituite. I carabinieri qualche indizio ce l'hanno e lavorano per acciuffare la misteriosa banda.

 


DAI LUTHER BLISSETT AUTORI DEL ROMANZO Q

INCONDIZIONATA SOLIDARIETÀ AI LUTHER BLISSETT AUTORI DEI COSIDDETTI "FURTI DI BAMBINELLI" NELLE CHIESE DI CALABRIA

Bologna, 2 settembre 1999

I giornalisti si chiedono cosa mai ci sia sotto: perché insoliti ignoti sottraggono statue del bambin Gesù dalle chiese del Tirreno cosentino? Perché si firmano col nome multi-uso "Luther Blissett"?

A nostro parere, "sotto" non c'è nulla più (anzi, nulla meno) di quanto affermato e richiesto nei comunicati dei nostri omonimi: la Chiesa distribuisca cento milioni (in viveri o in moneta sonante) ai poveri di Calabria, o le statue verranno distrutte. più chiaro di così! Che i preti mettano mano ai cordoni della borsa, dunque!

Può darsi che queste meravigliose azioni di iconoclastia e guerra di classe, dirette contro un dominio clericale che si autocelebra con rinnovata arroganza nella mega-sagra del Giubileo, siano state direttamente ispirate dalla lettura del nostro romanzo Q (Einaudi), dalle cui pagine sembrano scaturite. C'è un forte odore di anabattismo nell'aria.

Se così risultasse, saremo ben felici di essere chiamati "cattivi maestri". Ci definiamo senza alcun timore "mandanti ideologici" di quanto avvenuto in Calabria. Le 30.000 copie del romanzo sinora vendute non potevano produrre risultato migliore.

Ci auguriamo che si scateni un colossale meccanismo di emulazione. È il miglior modo per sabotare l'incombente Giubileo: costringere i parroci a sprangare i portali delle chiese.

Nel malaugurato caso che le forze dell'ordine riuscissero a catturare i nostri omonimi di Calabria, esprimeremo la nostra solidarietà militante con ogni mezzo necessario.

 

"Che bisogno abbiamo di una guerra alla miseria? È di una guerra ai ricchi che abbiamo bisogno."

(Eldridge Cleaver)

 

Luther Blissett

(in questa versione: Fabrizio P. Belletati, Giovanni Cattabriga, Luca Di Meo, Federico Guglielmi)