1997: CHI BEN COMINCIA È A METÀ DELL'OPERA

Uno scherzo telefonico di Luther Blissett nel Gennaio 1997

 

Don Pierino Gelmini è un noto prete cattolico, fondatore e leader delle Comunità Incontro, centri per la 'riabilitazione' dei tossicodipendenti [...] Curiosamente, la comunità Incontro ha una succursale in Tailandia.

Nel dicembre 1996 la polizia italiana ha arrestato un cambogiano di mezza età, un presunto mercante di bambini diretto in Belgio, all'aeroporto internazionale di Fiumicino (Roma). Viaggiava con dei bambini tailandesi, che faceva passare per i propri figli adottivi. I media hanno sfruttato l'evento per alzare il livello dell'isteria che si è impadronita dell'Europa dopo l'arresto di Marc Dutroux a Marcinelle: opinion-makers reazionari hanno cercato in tutti i modi di istigare al linciaggio di chiunque fosse sospettato di pedofilia [...]

 

Sabato 4 gennaio 1997 ho telefonato all'ufficio romano dell'ANSA:

 

L.B.: Pronto, sono Aldo Curiotto, portavoce della comunità Incontro. Chiamo per smentire le ultime notizie sull'arresto di don Pierino Gelmini. I carabinieri NON lo hanno arrestato, lo stanno solo interrogando. Don Gelmini non è stato ancora accusato di traffico di pornografia infantile...

ANSA: ...Come, scusi? Noi non abbiamo avuto nessuna comunicazione sull'arresto!

L.B.: Le ho appena detto che non si tratta di un arresto. È solo in stato di fermo.

ANSA: Ma è strano, nessuno ci ha informati! Qual è l'accusa? Pornografia infantile???

L.B.: Don Gelmini avrebbe prodotto video pedofili in Tailandia, ma NON c'è nessuna accusa lo stanno ancora interrogando. Per ora è solo in stato di fermo.

ANSA: Oddìo! [Rivolto ai suoi colleghi:] Oh, i carabinieri hanno fermato don Gelmini!
[Voci di sottofondo: Eh???? Cosa???] Sì, lo stanno interrogando su un traffico di video pedofili! [Rivolto a me:] Signor Curiotto, ha altro da dichiarare?

L.B.: La prego di tenere presente che ho chiamato per smen-ti-re! Non c'è nessuna prova di un collegamento tra don Gelmini e il cambogiano arrestato a Fiumicino.

ANSA: [Ai colleghi:] Cristo! Un collegamento col cambogiano! [Rivolto a me:] La ringrazio, signor Curiotto. Per favore, ci lasci il Suo numero di telefono, qui scoppia un putiferio, abbiamo bisogno di rimanere in contatto con Lei!

L.B.: Certo, naturalmente. Il numero dell'ufficio-stampa è 3725580. Per ora è tutto. Vi prego di rispettare l'operato di don Gelmini. Arrisentirci.

 

Ho lasciato il vero numero della comunità Incontro di Roma. Anche Aldo Curiotto è il nome del loro vero addetto-stampa. Sapevo benissimo che l'ANSA avrebbe richiamato quel numero, e che Curiotto avrebbe smentito tutto, ma sapevo anche che la mia storia era fresca, pura exploitation (il sud-est asiatico, la violenza sui minori, la vita segreta di un celebre benefattore e per di più prete...). Il mio tentativo di diffamazione era tanto balordo da meritare comunque un lancio d'agenzia.

Il giorno dopo, tutti i giornali riportavano la notizia con titoli come:

'ARRESTATO DON GELMINI' / CALUNNIATO PER VENDETTA? / Il sacerdote: 'Sono abituato agli attacchi' (L'Avvenire, 5/1/1997).

Interviste a Curiotto e a Gelmini sono apparse sui giornali e sono state trasmesse in TV. Ecco un estratto del comunicato-stampa di Curiotto: 'Un attacco al buon nome di don Gelmini è stato sferrato da qualcuno che si è spacciato l'addetto-stampa della comunità Incontro ed ha diffuso notizie deliranti usando il mio nome [...] È mio dovere proteggere la mia attività di addetto-stampa e la reputazione di don Gelmini'.

Alcuni editorialisti hanno fatto notare che il fenomeno della 'violenza sui bambini' è stato tanto sovraesposto nei media da diventare una farsa, un tema adatto al sensazionalismo gratuito, alla truffa e alla calunnia. Meglio tardi che mai. È sicuramente una coincidenza, ma i media nazionali hanno smesso di agitare lo spauracchio della pedofilia per quasi due settimane. Quanto a 'me', anche se Curiotto e Gelmini non potrebbero querelare uno spettro collettivo, sono rimasto anonimo là fuori, nel Grande Ovunque.

 

Luther Blissett, 16 Gennaio 1997